Approvato il Decreto legislativo che introduce delle importanti novità per il pagamento dilazionato delle cartelle esattoriali. Cosa cambia?
Il Consiglio del Ministri ha votato il nuovo Decreto Legislativo di riforma del sistema della riscossione delle imposte. Lo scopo del provvedimento, ideato dal Viceministro dell’Economia Maurizio Leo, è di rendere il meccanismo molto più efficiente.
Attualmente, infatti, lo Stato deve riscuotere un’enorme quantità di debiti da parte dei contribuenti, che, tuttavia, rimangono bloccati soprattutto a causa delle condizioni economiche dei debitori interessati. Si tratta di un problema di non poca rilevanza, visto che i crediti che dovrebbero entrare nelle casse statali ammontano a circa 100 miliardi di euro.
A tal fine, la Riforma ha introdotto due importanti novità: il discarico automatico e la rateizzazione delle cartelle esattoriali fino a 120 rate. Quali sono i requisiti per usufruire delle misure?
Discarico automatico e rateizzazione delle cartelle esattoriali: i vantaggi della Riforma per lo Stato
Ci saranno due grossi cambiamenti in materia di riscossione delle cartelle esattoriali, per consentire a tutti i contribuenti di saldare i propri debiti con il Fisco. Innanzitutto, i debitori avranno la possibilità di richiedere la rateizzazione delle cartelle esattoriali fino a 120 mesi, ossia 10 anni.
Al momento, il massimo delle rate ottenibili è pari a 72, ma la quota aumenterà progressivamente nel seguente modo:
- 84 rate, tra il 2025 e il 2026;
- 96 rate, tra il 2027 e il 2028;
- 108 rate, a partire dal 2029;
- 120 rate, a partire dal 2031.
Non tutti, però, potranno usufruire di tale vantaggio. La misura è rivolta esclusivamente a coloro che versano in una condizione di disagio economico, debitamente provato, e che possiedono un debito con il Fisco pari a una somma superiore a 120 mila euro.
La seconda novità consiste nell’introduzione del discarico automatico. In pratica, dopo 5 anni dalla presentazione della cartella esattoriale, l’Agenzia delle Entrate avrà l’obbligo di restituirla all’Ente impositore. Se verrà accertato che il debitore non ha la possibilità di pagare la cartella, il credito sarà “discaricato” in automatico.
Questi due strumenti introdotti dall’ultimo Decreto Legislativo di riforma del sistema fiscale si sono resi necessari a causa dell’elevata quantità di crediti inesigibili che vanta lo Stato nei confronti dei contribuenti. Si tratta di crediti che riguardano soggetti o persone falliti o irreperibili, che non possono pagare le cartelle esattoriali oppure di crediti molto piccoli, che l’Agenzia delle Entrate potrebbe esigere, ma a fronte di un lavoro che costerebbe molto.
Per tali ragioni, lo Stato sta cercando di introdurre requisiti più favorevoli per i debitori e che consentano a tutti di essere posti nelle condizioni di pagare le somme dovute.