Alla vigilia degli Oscar arrivano i Razzie Awards per i titoli ritenuti più brutti, compresi registi, sceneggiatori e interpreti
Gli Oscar sono divenuti, anno dopo anno, un rito sociale, dei premi su cui discutere, festeggiare e nelle situazioni più al limite, anche portatori di disaccordi.
Volente o nolente, un titolo, un’attrice, un regista premiato dall’Academy rimane indelebilmente impresso nel nostro immaginario. Potremmo sollevare tutte le questioni sul caso, dalla sua valenza reale nel panorama cinematografico, alla sua importanza effettiva a livello sociale e collettivo, ma si trasformerebbero in discorsi troppo soggetti a relativismo.
E ogni anno, ad accompagnare questo ambito premio, ne troviamo un altro più recente che si pone alla sua antitesi concettuale: stiamo parlando dei Razzie Awards, premi goliardici assegnati la notte precedente a quella degli Oscar, dove vengono premiati i peggiori film e le peggiori personalità cinematografiche dell’anno seguente in questione.
Razzie Awards, che cosa sono?
Arrivati alla loro 43esima edizione, furono fondati nel 1981 dal pubblicista e giornalista statunitense John J.B. Wilson, prendendo il nome dal verbo inglese to razz, equivalente in italiano di ridicolizzare, prendere in giro.
Iniziato come una serata casalinga tra amici dello stesso Wilson, dopo quattro edizioni la sua fama divenne così nota da far coprire l’evento dalla CNN.
Con il susseguirsi degli anni, il premio ebbe un fortissimo impatto mediatico, tanto da essere usato come indicatore di “bruttezza” di un film.
Le nomination, che seguono la formula dell’Academy, si basano su un giudizio compreso tra stampa americana e internazionale, professionisti dell’industria e fan iscritti al sito del premio.
Nella serata della cerimonia finale, vengono assegnati i Golden Raspberry, comunemente chiamati Razzie, delle statuette a forma di lampone dorato.
La scelta del lampone come simbolo del premio, deriva dal doppio senso dato all’espressione americana blowing raspberry, che in slang è usato per descrivere il verso di una pernacchia rivolta a una persona ritenuta perdente o brutta.
Anche se i Razzie sono diventati dei marcatori universali, usati dai media per considerare un film o un attore di livello basso, o per mirare il loro prestigio, non sempre nel tempo si sono dimostrati efficaci e veritieri.
Un esempio lo riscontriamo nella prima edizione del 1980, dove tra i candidati a peggior regista, troviamo il nome di Stanley Kubrick con Shining.
Prima di essere consacrato come un capolavoro all’unanimità, l’horror del regista newyorkese sviluppò sentimenti contrastanti tra pubblico e critica, colpevolizzando l’eccessiva lunghezza della pellicola e la lunga enfasi posta all’evoluzione al personaggio di Jack Nicholson, fino alla sua esplosione nella follia totale.
Tra i registi più quotati come pretendenti al Lampone dorato, troviamo Oliver Stone con 4 nomination, Brian De Palma con 6 nomination, tra cui una al peggior regista nel 1984 con Scarface, e John Landis con tre candidature.
Tra gli attori caduti spesso nel mirino di Wilson&Co., Adam Sandler e Sylvester Stallone hanno raggiunto numeri da record nella storia dei Razzie. Il primo è stato candidato ben 22 volte, e ha vinto 6 titoli, tra cui peggior attrice nel 2012 con la commedia di Dennis Dugan, Jack e Jill, dove interpretava due fratelli gemelli di sesso opposto. Stallone da parte sua, si è visto conferire 31 nomination e 11 vittorie, divenendo l’attore più premiato di sempre tanto da ricevere nel 2000 il premio come peggior attore del secolo.
La loro natura dissacrante verso le scelte dell’Academy, ha fatto in modo che molto spesso, alcuni film o interpretazioni si trovassero candidati in entrambe le cerimonie. Un caso esemplare fu quello di Sandra Bullock, dove nel 2010 vinse come peggior attrice per A proposito di Steve di Phil Traill, e nella sera seguente le fu conferito l’Oscar alla miglior attrice per The Blind Side, scelta molto criticata visto le grandi interpretazioni nominate nella stessa categoria.
Quello che sorge spontaneo leggendo tutti questi nomi e titoli, è capire quanto dobbiamo dare realmente peso a un premio come il Razzie Awards.
Molte volte, anzi spesso, le decisioni prese si sono rilevate più che azzeccate, ma in controparte, si sono visti cadere nel ridicolo film considerati in seguito dei forti punti di riferimento.
Si dovrebbe pensare ai Razzie come a un premio nato e conferito nella sua natura goliardica e sarcastica, in linea con le scelte dettate di un determinato tempo preciso e storico.
Usarlo come indicatore per appestare una pellicola o un’opera di un regista o il lavoro di un attore, andrebbe ulteriormente a sovvertire quello che significa realmente il Razzie Awards: uno sbeffeggiamento verso l’Academy e alle sue scelte delle volte discutibili.
I nominati ai Razzie Awards 2023 sono stati: per la categoria peggior film Blonde, Pinocchio, Good Mourning, The King’s Daughter e Morbius; come peggior attore Colson Baker (Machine Gun Kelly) in Good Mourning, Pete Davidson (solo voce) Marmaduke, Tom Hanks in Pinocchio, Jared Leto in Morbius e Sylvester Stallone in Samaritan.
Per quanto riguarda la peggior attrice troviamo Ryan Kiera Armstrong in Firestarter,
Bryce Dallas Howard in Jurassic Park: Il dominio, Diane Keaton in Mack & Rita, Kaya Scodelario in The King’s Daughter e Alicia Silverstone in The Requin.
Nella categoria peggior remake, adattamento e sequel troviamo Blonde, 365 giorni: Adesso & Altri 365 giorni, Pinocchio, Firestarter, Jurassic World: Il dominio, mentre nella categoria peggior attrice non protagonista c’è Adria Arjona in Morbius, Lorraine Bracco (solo voce) in Pinocchio, Penélope Cruz in The 355, Bingbing Fan in The 355 e The King’s Daughter e Mira Sorvino in Lamborghini: The Man Behind the Legend.
Nella categoria peggior attore non protagonista troviamo Pete Davidson (cameo) in Good Mourning, Tom Hanks in Elvis, Xavier Samuel in Blonde, Mod Sun in Good Mourning e Evan Williams in Blonde.
In peggior coppia sullo schermo ci sono Colson Baker (Machine Gun Kelly) e Mod Sun in Good Mourning, entrambi i veri personaggi della scena di letto di Casa Bianca in Blonde, Tom Hanks e la sua faccia piena di latex (e l’accento ridicolo) in Elvis, Andrew Dominik e i suoi problemi con le donne in Blonde e i sequel di 365 giorni.
Nella categoria peggior regista troviamo Judd Apatow, The Bubble; Colson Baker (Machine Gun Kelly) e Mod Sun, Good Mourning; Andrew Dominik, Blonde; Daniel Espinosa, Morbius e Robert Zemeckis, Pinocchio. Infine, nella peggior sceneggiatura troviamo Blonde, Pinocchio, Good Mourning, Jurassic World: Il dominio e Morbius.
Il caso di Bruce Willis
Nel 2022 ai Razzie Awards venne creata la categoria Peggior Performance di Bruce Willis in un film del 2021, nata a seguito dell’uscita nel 2021 di una serie di film a basso costo e di bassa qualità in cui Bruce Willis era protagonista.
Tuttavia, il 30 marzo dello stesso anno, Bruce Willis annunciò il suo ritiro dalle scene a causa dell’afasia, la malattia degenerativa che colpisce il cervello nella sfera della comunicazione e della comprensione.
Come si legge su Sky TG24, John J.B. Wilson e il co-fondatore Mo Murphy, a seguito della notizia, decisero di ritirare il premio con questa motivazione: “Se le condizioni mediche di qualcuno sono un fattore nel loro processo decisionale e/o nelle loro prestazioni, riconosciamo che non è appropriato dargli un Razzie”.
Un comportamento simile a quello che i Razzie Awards hanno avuto nei confronti di Shelley Duvall, attrice premiata come peggior interprete per il ruolo di Wendy in Shining. Anche in questo caso il premio è stato ritirato dopo che l’attrice ha raccontato le condizioni in cui ha dovuto lavorare e il trattamento subito dal regista Stanley Kubrick.