Le recinzioni fotovoltaiche, una novità sempre più diffusa: la ragione della popolarità di tali fonti di energia rinnovabile
Attenzione e curiosità sempre alte, quando si parla di rinnovabili, pannelli solari e delle tecnologie sviluppate ed applicate in tale contesto, proprio come nel caso delle recinzioni fotovoltaiche.
Quella delle recinzioni fotovoltaiche è una novità che sta conquistando sempre più l’interesse e gli sguardi dei curiosi, nella tranquillità delle periferie in Olanda ed in Germania.
Nel dettaglio, a trasformarsi in fonte d’energia rinnovabile sono le recinzioni dei giardini. Infatti, se un tempo i pannelli solari si legavano esclusivamente ai tetti, ora possono anche circondare gli spazi esterni delle case. Tale soluzioni trasforma il giardino in un hub d’energia rinnovabile, tramite l’unione della praticità e della sostenibilità.
In virtù del rilevante calo dei prezzi, nei suddetti Paesi stanno acquisendo sempre maggior popolarità le recinzioni fotovoltaiche. Una tendenza presente in relazione all’elevata produzione, in Cina, dei pannelli solari, che ha finito per saturare il mercato, da un punto di vista mondiale, portando i prezzi a calare.
L’uso dei pannelli come recinzioni comporta una quantità di luce minore, catturata, al confronto di quelli posti sui tetti, tuttavia vi è un importante risparmio rispetto ai costi di manodopera e montaggio.
Viene stimato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia, che la proposta a livello mondiale dei pannelli solari toccherà quota 1.100 gigawatt entro la fine dell’anno. Una sovrabbondanza che si lega, in via principale, alla Cina, che vede costi crescenti di manodopera e tempi d’attesa lunghi riguardo il collegamento alla rete elettrica. Aspetti che rendono ancor più complicata la situazione.
Da parte dell’industria europea non vi è stata una reazione positiva, in relazione a segnalazioni di imminenti problematiche di mercato, posti lavorativi persi e aziende chiuse. La Commissione Europea si è pronunciata sulla necessità del contrasto a pratiche commerciali sleali e rispetto al miglioramento dell’accesso ai finanziamenti UE per i produttori dei pannelli, stando ad un documento visionato da parte del Financial Times.
Viene segnalato, in Europa, da Alessandro Barin di FuturaSun, che scatole di pannelli solari restano non venduti, i quali poi si accumulano all’interno di porti e magazzini. Intanto, in USA, pur in presenza di importanti sovvenzioni legati all’Inflation Reduction Act, non mancano i problemi per il settore in virtù delle importazioni a basso costo dal Sud Est Asiatico.
In assenza di un intervento immediato, secondo l’European Solar Manufacturing Council, le attività di diversi produttori europei potrebbero terminare. In America, realtà aziendali quali Cubic PV o Hanwha Q-Cells avvertono la pressione legata a prezzi troppo bassi, i quali rappresentano un pericolo per la sopravvivenza dei produttori nazionali in un periodo estremamente rilevante per la loro crescita.
Se da un lato le recinzioni fotovoltaiche sono un esempio dell’impiego innovativo dei pannelli solari, che ne attesta la versatilità tecnologica, non mancano le sfide in merito ad un’offerta eccessiva e alle tensioni commerciali. Una crescita sostenibile di tale mercato sarà possibile soltanto mediante strategie ben calibrate.
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