Grazie alla Riforma fiscale e alla modifica della aliquote IRPEF molti italiani godranno di un taglio delle tasse. A quanto ammonta il beneficio?
Uno dei principali obiettivi del Governo era la Riforma IRPEF, ai fini della riduzione del cuneo fiscale per i contribuenti.
La modifica ha portato all’introduzione di un’aliquota unica per i redditi medi e a numerosi sgravi contributivi per i lavoratori dipendenti. Per capire se la Riforma ha sortito gli effetti sperati, è necessario valutare se, effettivamente, le famiglie dovranno pagare meno tasse e verificare le ripercussioni sia sulla busta paga sia sulla Dichiarazione dei Redditi.
Le nuove aliquote IRPEF sono le seguenti:
- 23% per i redditi fino a 28 mila euro;
- 35% per i redditi da 28.001 a 50 mila euro;
- 43% per i redditi superiori a 50 mila euro.
Ma vediamo qual è l’impatto della Riforma, prendendo in considerazione diverse categorie di redditi.
Tagli alla tassazione grazie alla Riforma delle aliquote IRPEF: il piano del Governo
Per capire se, grazie alla Riforma fiscale, i contribuenti potranno pagare meno tasse, proponiamo un esempio pratico.
Tizio ha un reddito annuo di 35 mila euro. Per scoprire il totale IRPEF da pagare bisognerà prima moltiplicare 28.000 (il reddito del primo scaglione) con la relativa aliquota del 23%. Il risultato sarà 6.440 euro. Bisogna, poi, sottrarre 35.000 e 28.000 e moltiplicare per l’aliquota del 35%. Il totale sarà 2.450 euro. Addizionando 6.440 e 2.450 euro, si otterrà un’IRPEF di 8.890 euro.
Rispetto allo scorso anno, i contribuenti che hanno un reddito medio hanno beneficiato di una cospicua riduzione dell’imposizione fiscale. Per i redditi più elevati, invece, i vantaggi sono stati minimi.
Ma per il prossimo anno il Governo è intenzionato ad apportare ulteriori modifiche al sistema fiscale italiano, con diversi strumenti per tagliare il carico fiscale in busta paga, in particolare per chi percepisce un reddito medio- basso.
Di conseguenza, potrebbe esserci una nuova riduzione delle aliquote IRPEF per chi ha redditi fino a 50 mila euro e un aumento dello stipendio netto dei lavoratori. Da un lato, si mira a favorire nuove assunzioni da parte delle aziende e dall’altro ad accrescere il potere d’acquisto dei dipendenti.
Questi obiettivi fanno parte di un grande piano di riforme, da adottare nel corso del 2025, dirette a rinnovare l’economia italiana, rendere il sistema fiscale più giusto e a favorire la crescita economica nel lungo periodo. Si tratta di modifiche che avranno un forte impatto sulle famiglie, sui lavoratori e sui pensionati perché condizioneranno le loro scelte finanziarie.