La bozza del Decreto Legislativo di revisione del regime IRPEF annuncia nuovi cambiamenti nel 2025. Si tratta di rumors ma scopriamo cosa potrebbe accadere.
Prima di novembre non si avranno certezze su quali modifiche verranno ulteriormente apportate in relazione alla Riforma IRPEF iniziata nel 2024. Il Viceministro Maurizio Leo al momento smentisce le indiscrezioni in circolazione e afferma che la bozza è ancora in fase di revisione.
Il fine della Riforma Irpef è appagare le esigenze dei contribuenti e contemporaneamente rispettare gli equilibri della finanza pubblica. Nel 2024 la spinta è stata data con la riduzione degli scaglioni di reddito e delle aliquote IRPEF da quattro a tre. Ora la prima fascia raccoglie i redditi entro i 28 mila euro sotto l’aliquota del 23% favorendo i cittadini con redditi tra i 15 mila e i 28 mila euro.
Altre novità 2024 riguardano la detrazione da lavoro dipendente con un aumento di 75 euro, la riduzione delle detrazioni spettanti per diversi oneri per i redditi sopra i 50 mila euro nonché l’abrogazione dell’agevolazione per la capitalizzazione delle imprese. La Riforma non è finita qui. Nel 2025 saranno apportate nuove modifiche e la bozza del Decreto è già al vaglio del Governo.
I rumors parlano di un aumento della tredicesima di 80 euro per i redditi entro i 15 mila euro. Un Bonus concesso a chi si trova in maggiori difficoltà economiche necessario considerando che la Riforma con la riduzione delle aliquote ha aiutato tutti tranne coloro che hanno redditi sotto i 15 mila euro e sopra i 50 mila euro. Quest’ultimi saranno aiutati con ipotetiche nuove modifiche degli scaglioni che prevedono un’estensione del 35% ai redditi entro i 55 mila euro.
I cittadini con redditi entro i 15 mila euro, invece, potranno vedere aumentare l’importo della tredicesima ma solo se ci saranno le risorse sufficienti per far diventare questa misura strumentale. Al momento si tratta solo di indiscrezioni non confermate. La bozza del Decreto è oggi 23 aprile 2024 al vaglio del Consiglio dei Ministri ma se ci sarà l’incremento e a quanto ammonterà lo sapremo con certezza entro il 15 novembre.
Tra i piani del Governo anche la proroga del taglio del cuneo fiscale più la tassazione al 10% dei premi di risultato dal 1° gennaio 2025 rimanendo entro il tetto massimo di 3 mila euro. Non rimarrà, dunque, l’attuale tassazione al 5% concessa dalla Legge di Bilancio 2024. Il provvedimento farebbe scattare la prima attuazione della delega fiscale per i redditi da lavoro dipendente, autonomo, agrari e per i redditi diversi.
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