Nel modello 730 si possono portare in detrazione le spese per i figli a carico in modo tale da ottenere i rimborsi. Basta poco per perdere i soldi.
A breve si potrà inviare il modello 730 2024 su cui caricare tutte le spese detraibili e deducibili. L’intento è ottenere un rimborso già nel mese di luglio. Vediamo come procedere per non sbagliare.
I figli costano caro ma fortunatamente è possibile recuperare parte delle spese nel modello 730. Un’opportunità da non lasciarsi sfuggire perché significherebbe perdere molti soldi sotto forma di rimborso erogato direttamente in busta paga ai dipendenti e sul cedolino della pensione ai pensionati. Per ricevere il rimborso occorrerà portare le spese in dichiarazione dei redditi. L’AdE ha già messo a disposizione dei cittadini i modello 730 2024 semplificato dallo scorso 30 aprile. Si potrà modificare e inviare dal 20 maggio.
Si tratta di un 730 precompilato dall’Agenzia delle Entrate con i dati a sua disposizione e con informazioni ottenute dal datore di lavoro, dalle banche e dalle farmacie. Tra le spese da inserire ci sono quelle che danno diritto alle detrazioni per i figli a carico. Nel 730 ordinario il Quadro di riferimento è quello E relativo agli Oneri e spese. Nel nuovo modello semplificato (a disposizione di dipendenti e pensionati) la sezione di riferimento è “Spese sostenute”.
Indicando i familiari a carico (con redditi entro i 2.840,51 euro oppure 4 mila euro se under 24) si potranno scaricare le spese effettuate dal contribuente nel 2023. Ma quali sono queste spese che danno diritto al rimborso? Ci sono le spese mediche, sanitarie e farmaceutiche come l’acquisto di farmaci o dispositivi medici oppure il pagamento di analisi ed esami che danno diritto al 19% eccedente la franchigia di 129,11 euro.
Non c’è un limite massimo di spesa ma superando i 15.493,71 euro l’importo del rimborso sarà rateizzato in quattro annualità. Altre spese da detrarre sono quelle per l’attività sportiva dei figli a carico tra i 5 e i 18 anni. Rientrano i versamenti per l’iscrizione e le mensilità ad associazioni sportive, piscine, palestre a condizione che siano legate ad attività sportive dilettantistiche.
L’importo massimo da portare in detrazione al 19% è di 210 euro. Stessa percentuale per le spese scolastiche e universitarie e per le rette di asili nido privati e pubblici con tetto massimo di 632 euro. Il limite è di 800 euro, invece, per le spese di istruzione dalle scuole primarie all’Università. Si scaricano anche le spese di affitto se il figlio è studente fuori sede con tetto massimo di 2.633 euro.
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