Il proprietario di un immobile donato in usufrutto può approfittare delle detrazioni della casa oppure perde i soldi?
Le detrazioni edilizie previste dai Bonus richiedibili per la ristrutturazione o la riqualificazione energetica pagate dal genitore che ha dato la casa in usufrutto al figlio a chi spettano?
Nel momento in cui si deve ristrutturare casa o adeguarla alle direttive energetiche europee per risparmiare i cittadini fanno riferimento ai vari Bonus edilizi attivi. Dal Superbonus all’Ecobonus, dal Bonus casa al Bonus verde fino al Sismabonus e al Bonus eliminazione barriere architettoniche. Ogni misura prevede una determinata detrazione – dal 50 al 75% – sulle spese effettuate in merito agli interventi ammessi all’agevolazione. La detrazione permette di recuperare parte delle spese tramite dichiarazione dei redditi.
Ma chi può portare queste spese in detrazione se gli interventi edilizi sono stati sostenuti in un’abitazione donata in usufrutto dai genitori ad un figlio? La normativa prevede che la detrazione possa spettare sia al nudo proprietario che agli usufruttuari. Ricordiamo che l’usufrutto permette ad un soggetto (l’usufruttuario) di godere di un bene di proprietà di un altro soggetto (il nudo proprietario) e di raccoglierne i frutti a condizione che ne rispetti la destinazione economica.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito come le detrazioni spettano sia al nudo proprietario sia all’usufruttuario. Tutto dipenderà da chi ha pagato i lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica. L’AdE ha puntualizzato che il beneficio spetta a a chiunque goda di un diritto reale sull’immobile a condizione che sia intestatario delle fatture e delle spese sostenute per gli interventi ammessi alla detrazione in base al Bonus richiesto.
Anche il familiare convivente entro il terzo grado se parte e entro il secondo grado se affine può ottenere la detrazione in seguito ad una donazione. La normativa, dunque, prevede che non occorre essere proprietari dell’immobile per richiedere il beneficio. Possono riceverlo anche i soggetti che abitano nell’immobile e vantano un diritto reale di godimento sullo spesso se hanno pagato le spese di ristrutturazione. D’altro canto anche i nudi proprietari, i locatari, i comodatari possono ottenere la detrazione se sostengono le spese dei lavori.
Vale per ogni Bonus, Superbonus compreso (ricordiamo che nel 2024 l’aliquota è scesa al 70%). Una puntualizzazione importantissima. La detrazione sarà permessa solamente se le spese sono state effettuare con mezzi tracciabili ossia con bonifico bancario o postale con esplicita causale della norma che prevede l’incentivo, codice fiscale del beneficiario della detrazione e codice fiscale/partita IVA del beneficiario del versamento.
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