Rinfrescare casa senza condizionatori: il metodo più efficace ha origini antichissime

È davvero necessario spendere migliaia di euro per comprare i condizionatori e non soffrire il caldo in casa? Vi sveliamo un metodo alternativo.

Sappiamo che quando il caldo imperversa la sofferenza che si prova è terribile. Si suda anche stando immobili e non si hanno le energie nemmeno per alzarsi dal divano. Serve un rimedio che non sia spendere soldi in un impianto di climatizzazione.

Il trucco per rinfrescare casa senza condizionatori
Il trucco per rinfrescare casa senza condizionatori (Cityzen.it)

Le estati in città possono rivelarsi opprimenti a causa del caldo, specialmente se il mare è lontano. Le finestre spalancate a nulla servono quando ciò che entra è solo un’aria terribilmente calda che toglie il respiro. Ci sono giorni in cui mettere la testa fuori di casa è impossibile ma nemmeno restare dentro le quattro mura è una soluzione efficace se non si hanno i condizionatori. Bisognerebbe fare un tuffo nel mare ma non sempre è possibile.

Il ventilatore può servire? Mica tanto, smuove sempre aria calda. Come fare, dunque, per rinfrescare casa? Possiamo prendere come spunto la progettazione degli edifici nota come badgir. Avete presente quando entrate in una torre, ad esempio, e da piccole fessure entra l’aria esterna che si incanala all’interno e spinge fuori il calore?

Il metodo per raffreddare a costo zero

Non serviva l’energia agli antichi per rinfrescare gli ambienti. Utilizzavano metodi intelligenti come camini di ventilazione simili ai badgir, grossi teloni inumiditi appesi al soffitto, aperture volte a catturare la brezza dal mare e raffreddarla. Tutto questo si ritrova, ad esempio, nel castello della Zisa a Palermo, una meravigliosa macchina bioclimatica.

Guardare al passato per raffreddare casa senza condizionatori
Guardare al passato per raffreddare casa senza condizionatori (Cityzen.it)

Sfruttando le condizioni ambientali del luogo, gli antichi riuscivano a tenere freschi gli ambienti senza usare l’energia. Da qui l’idea di imitare queste scelte da parte dell’architettura bioclimatica. Materiali porosi, tettoie che fanno ombra, progettazioni precise degli spazi permettono di mantenere fresche le stanze nel deserto indiano (Rajkumari Ratnavati Girls’ School, scuola progettata dallo studio Diana Kellogg Architects). Nello Zimbabwe troviamo, invece, i termitai (dalla struttura della case delle termiti) che funzionano come un polmone e fanno circolare l’aria all’interno.

Tutto questo per dire che è possibile evitare l’installazione dei condizionatori inserendo i meccanismi bioclimatici negli edifici di nuova costruzione. Basta con edifici in acciaio e vetro – equivalgono ad una serra – per tornare al passato, quando venivano utilizzate efficaci tecniche di raffrescamento passivo. Bisognerà cambiare i materiali da costruzione e la mentalità ma si può fare. E per gli immobili già esistenti si dovranno progettare nuovi dispositivi di raffreddamento dal punto di vista energetico più efficienti.

Gestione cookie