Risarcimento per il furto dell’auto in un parcheggio a pagamento: la verità che molti ignorano

La Cassazione ha chiarito se il furto dell’auto in un parcheggio a pagamento comporta o meno il diritto ad un risarcimento.

Quando l’auto viene rubata in un parcheggio a pagamento con i cartelli che limitano le responsabilità dei titolari si ha diritto al risarcimento oppure no? A rispondere al quesito la Cassazione con la sentenza numero 18277 del 2023.

Furto dell'auto in un parcheggio a pagamento
Furto dell’auto in un parcheggio a pagamento (Cityzen.it)

Il trend dei furti di veicoli è in crescita. In Italia nel 2023 si è registrato un +7% raggiungendo quota 131.679 unità. L’incremento ha interessato tutte le categorie, veicoli, SUV, moto, scooter e l’Italia è la seconda nazione in Europa per furti di veicoli. Se allarghiamo lo sguardo negli ultimi dieci anni contiamo più di 1,5 milioni di furti con un recupero di soli 609 mila mezzi. Solo in Francia ci sono più veicoli rubati che nella nostra nazione. Come mai questa crescita?

I ladri usano dispositivi hi-tech che rendono più rapida e meno vistosa la violazione di auto di ultima generazione. Per i ladri, poi, il furto frutta parecchio soprattutto in caso di riciclaggio internazionale. Parliamo di circa mille euro per un’utilitaria ma la cifra sale fino a 5 mila euro per una vettura di lusso che vale 100 mila euro. Il fenomeno dei furti d’auto, dunque, è allarmante. Chi risarcisce se la macchina viene rubata all’interno di un parcheggio a pagamento?

Quando il furto dell’auto viene risarcito

Il gestore di un parcheggio a pagamento è costretto a risarcire il proprietario di un mezzo parcheggiato all’interno e rubato. Non basta indicare l’esonero di responsabilità affliggendo cartelli lungo tutto il percorso o riportare frasi stampigliate dietro al biglietto di ingresse. Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza numero 18277 del 2023 depositata il 27 giugno 2023.

il gestore paga il risarcimento danni per furto
il gestore paga il risarcimento danni per furto (Cityzen.it)

La vicenda in questione ha avuto come protagonista un proprietario di un’auto rubata in un parcheggio a pagamento che ha citato in causa per danni il titolare dell’auto-park. La terza sentenza civile della Cassazione si è espressa a favore dei clienti. Un pronunciamento di rilevante importanza e dalle grandi implicazioni per i gestori dei parcheggi a pagamento. Il contratto di parcheggio, infatti, implica l’obbligo di custodia e la responsabilità legata ad un eventuale furto.

Solamente se prima di accedere al parcheggio il cliente venisse direttamente informato dell’esonero di responsabilità da parte del gestore stesso allora questo potrebbe evitare il pagamento del risarcimento dei danni. In caso contrario scatterà automaticamente la responsabilità e dunque il risarcimento per il furto. Tale indicazione vale nei parcheggi degli aeroporti, quelli delimitati da sbarra elettrica e ogni area custodita che prevede il pagamento di un ticket.