Incassare un Buono Postale potrebbe influire sul diritto alle detrazioni per il coniuge a carico. Ecco le regole per non perdere il beneficio.
Tramite il Modello 730 è possibile detrarre anche le spese per il coniuge a carico e usufruire di uno sconto IRPEF. L’ammontare della detrazione varia a seconda del reddito del richiedente.
Affinché si possa essere considerati fiscalmente a carico, è necessario che il partner percepisca un reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro. Basta inserire il codice fiscale del coniuge nella sezione del Modello 730 denominata “Familiari a carico“.
Uno dei dubbi più ricorrenti tra i contribuenti riguarda la possibilità che l’intestazione di eventuali Buoni Fruttiferi Postali possa alterare il limite per il diritto alle detrazioni per il coniuge a carico. L’interrogativo è lecito perché i Buoni non vanno inseriti nella Dichiarazione dei Redditi, in quanto già tassati alla fonte. Ma la loro riscossione quali effetti produce? Scopriamolo.
I Buoni Postali incidono sul reddito del coniuge a carico?
Sugli interessi dei Buoni Fruttiferi Postali si applicano l’imposta di bollo (se il valore di rimborso è superiore a 5 mila euro) e l’imposta sostitutiva del 12,50%. I Buoni non vanno dichiarati nel Modello 730, ma si considerano ai fini dell’ISEE (ad esempio, nel caso in cui la documentazione serva per la determinazione delle tasse universitarie).
Ma quale influenza hanno i Buoni Postali sul diritto alle detrazioni IRPEF per il coniuge a carico? Potrebbe, infatti, capitare che quest’ultimo incassi un titolo di rilevante valore. La somma viene considerata ai fini del limiti dei 2.840,51 euro per la detrazione IRPEF? Ebbene, i rendimenti derivanti dall’incasso dei Buoni Fruttiferi Postali concorrono alla formazione del reddito totale e, di conseguenza, incidono sul presupposto per accedere al beneficio fiscale.
Se il valore del Buono Postale incassato fa superare la soglia dei 2.840,51 euro (o dei 4 mila euro, per i figli di età non superiore a 24 anni), non si verrà più considerati fiscalmente a carico. Per esempio, se il reddito complessivo del coniuge senza il Buono ammontava a 2.500 euro e l’incasso degli interessi, invece, a 400 euro, allora verrà superato il limite reddituale e il coniuge non potrà essere considerato come familiare a carico.
Ricordiamo che il reddito totale ai fini fiscali comprende tutti gli importi percepiti che formano il reddito imponibile, ai sensi dell’art. 3 del TUIR. Tra di essi sono ricompresi anche i rendimenti dei Buoni Postali. Il reddito complessivo, infatti, si calcola addizionando i redditi da lavoro dipendente o autonomo, da pensione, da capitale (anche gli interessi dei Buoni Postali) e i redditi diversi (come le vincite).