Da quest’anno ci sono nuove modalità di pagamento delle imposte, che aiutano tutti i contribuenti a evitare ritardi. Ecco le principali novità.
A differenza dei lavoratori dipendenti, che hanno sempre avuto la possibilità di pagare le tasse in maniera dilazionata in 12 mesi, alle partite Iva tale facoltà era finora preclusa.
Per il 2024, anche i lavoratori autonomi potranno adempiere a rate, suddividendo l’importo dovuto tra i vari mesi dell’anno ed evitando di pagare in un’unica soluzione il saldo di giugno e l’acconto di novembre.
La modifica è stata introdotta dal Decreto Adempimenti, che ha specificato come tutti i lavoratori con regolare partita IVA potranno dilazionare il pagamento del saldo e del primo acconto in sette mesi, mentre il secondo acconto in cinque mesi.
Al momento si tratta di una misura solo provvisoria, ma l’intenzione del Governo è di renderla strutturale. Cosa cambierà per i lavoratori autonomi? Scopriamolo.
Possibilità di pagare il saldo e l’acconto a rate nel 2024: esultano le partite IVA
Per garantire una maggiore liquidità ai professionisti e alle imprese, sono state apportate delle modifiche alle modalità di pagamento delle tasse annuali.
La prima novità riguarda il versamento del saldo e del primo acconto, per i quali ci sarà una rata in più rispetto allo scorso anno e potrà essere richiesta la rateizzazione dal giugno a dicembre. Il nuovo calendario per questi due pagamenti sarà il seguente:
- prima rata: entro il 1° luglio 2024 (perché il 30 giugno è domenica);
- seconda rata: entro il 16 luglio 2024;
- terza rata: entro il 20 agosto 2024;
- quarta rata: entro il 16 settembre 2024;
- quinta rata: entro il 16 ottobre 2024;
- sesta rata: entro il 18 novembre 2024 (perché il 16 novembre cade di sabato);
- settima e ultima rata: entro il 16 dicembre 2024.
Gli autonomi hanno già avuto occasione di usufruire di un’agevolazione negli scorsi mesi. È, infatti, stata prevista la rateizzazione anche per il secondo acconto, il cui pagamento è slittato dal 30 novembre 2023 al 16 gennaio 2024, con la possibilità di dilazione in un massimo di 5 quote, dal mese di gennaio a maggio.
Hanno usufruito di quest’ultima misura più di 3 milioni e mezzo di lavoratori e, per questo motivo, l’Esecutivo è al lavoro per cercare di estenderla a tutte le partite IVA e anche ai pensionati e ai lavoratori dipendenti che hanno altri redditi e di renderla perpetua. La manovra, inoltre, non comporterebbe alcuna spesa per lo Stato.
Si tratta, senza dubbio, di un cambiamento necessario, una rivoluzione attesa da molti, che finalmente potranno adempiere agli oneri fiscali in maniera più serena.