A breve scadrà il termine per il saldo della terza rata per chi ha aderito alla Rottamazione quater. Ma è in arrivo una proroga.
Grazie al Decreto Milleproroghe potranno continuare a beneficiare dei vantaggi della Rottamazione quater anche i contribuenti debitori che non hanno pagato la prima e la seconda rata entro il 31 ottobre e il 30 novembre 2023.
Per mezzo della proroga, chi ha debiti con il Fisco potrà adempiere fino al 15 marzo 2024 per regolarizzare la propria posizione. Allo stesso modo, la scadenza fissata per la terza rata è slittata dal 28 febbraio al 15 marzo. Il termine varrà anche per i contribuenti residenti nelle aree dell’Emilia-Romagna, della Toscana e delle Marche, colpite dall’alluvione di maggio 2023. Ma analizziamo, nel dettaglio, quali sono le agevolazioni legate alla Rottamazione quater e qual è la procedura per aderirvi.
Rottamazione quater: come pagare le rate senza rischiare di decadere dal beneficio?
La Rottamazione quater riguarda i carichi affidati all’Ente di riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 e permette agli interessati di pagare solo l’ammontare del debito con il Fisco, senza dover versare sanzioni, interessi (compresi quelli di mora) e l’aggio.
I contribuenti possono optare per il saldo in un’unica soluzione oppure per il pagamento suddiviso secondo un piano di rateizzazione, fino a un massimo di 18 rate. In quest’ultimo caso, la prima rata era stata fissata al 31 ottobre 2023, la seconda al 30 novembre 2023, mentre le altre dovranno essere pagate entro il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ogni anno, a partire dal 2024.
Il versamento della somma dovuta può essere effettuato in banca o negli Uffici postali, presso gli sportelli bancomat (ATM) abilitati al pagamento Cbill, tramite internet banking, presso i tabaccai aderenti a Banca 5 Spa o attraverso i circuiti Sisal e Lottomatica, sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrateriscossione.gov.it), tramite l’App Equiclick sulla piattaforma PagoPa oppure agli Sportelli dell’Agenzia delle Entrate (previo appuntamento).
In alternativa, si può chiedere l’addebito diretto delle rate sul conto corrente. Per l’attivazione del servizio, l’Agenzia delle Entrate invia una e-mail di presa in carico presso l’indirizzo specificato e, poi, con una seconda e-mail, la conferma dell’attivazione e la specificazione della rata da addebitare.
Nel caso in cui il contribuente non riceva alcuna conferma entro 10 giorni lavorativi prima del termine per il pagamento della rata, il saldo può essere compiuto attraverso una delle altre modalità di pagamento disponibili. L’addebito sul conto corrente, poi, in seguito alla conferma dell’attivazione del servizio, avverrà con la successiva rata.