Una nuova rottamazione dovrebbe arrivare dopo la fine dell’anno. I contribuenti sperano che sia flessibile e con pochi paletti.
La rottamazione quinquies permetterà all’Agenzia delle Entrate di recuperare più debiti e ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione approfittando di vantaggi economici. Ipotesi più plausibile è che arriverà all’inizio del 2025.
Siamo nel vivo della rottamazione quater ma già si pensa alla rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali. Al momento sono in corso i pagamenti rateali dell’ultima definizione agevolata che ha permesso ai debitori un grande risparmio cancellando sanzioni e interessi. Diverse scadenze delle rate sono state prorogate, come quella del 31 luglio, termine ultimo per corrispondere la rata numero cinque. La nuova scadenza è prevista per il 15 settembre (si attende ancora l’ufficializzazione della proroga).
Saltare il pagamento delle rate significa perdere il diritto alla rateizzazione. Ecco perché i contribuenti sperano che venga concesso loro – come già accaduto – di poter approfittare di una remissione in bonis delle rate precedenti non versate. Nello specifico, sperano che il 15 settembre sia anche il nuovo termine ultimo per saldare le rate scadute e rientrare nel piano di dilazione. E chi non è riuscito ad entrare nella rottamazione quater? Potrà accedere alla rottamazione quinquies.
La rottamazione quinquies dovrebbe essere migliore rispetto alle precedenti versioni se il Governo imparerà dagli errori commessi. Dovrebbe evitare il gran numero di decadenze registrate per le vecchie rottamazioni introducendo regole più morbide e meno paletti. Cosa c’è stato di sbagliato nella rottamazione quater? Tanti contribuenti non sono riusciti a pagare le prime due rate perché troppo alte dovendo coprire il 20% del debito nel giro di un mese. Somme impossibili da pagare in 30 giorni tanto da far rinunciare il debitore al versamento.
Non sarebbe stato meglio consentire rate più basse da pagare con maggiore facilità? Il Fisco stesso non avrebbe perso tantissimi soldi. Un altro limite della rottamazione quater è la dilazione in 18 rate al massimo con cadenza trimestrale dalla terza rata in poi. I cittadini si sono trovati a dover pagare la rata insieme ad altre scadenze fiscali onerose come il secondo acconto IRPEF dovuto a novembre.
Una rata pari al 10% del debito per i primi due versamenti e al 5% per i successivi. Come dovrebbe essere, dunque, la rottamazione quinquies? L’idea è quella di rate di importo più sostenibile allungando la dilazione nel tempo e rendendo il pagamento più semplice per il debitore. In questo modo non si scoraggerà e riuscirà a far fronte all’impegno con vantaggi anche per l’Erario dato che potrà recuperare i soldi dei contribuenti.
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