Il salario minimo a 9 euro è realtà. Un primo passo che farà felici molti lavoratori, vediamo come funzionerà e chi potrà gioire.
Gli stipendi in Italia sono spesso insufficienti per permettere di vivere in tranquillità. Da anni i lavoratori si lamentano delle cifre basse ma nell’ultimo periodo con l’inflazione alle stelle la necessità di un cambiamento è diventata impellente.
Una nazione per essere considerata civile ed evoluta dovrebbe permettere a tutti i cittadini di lavorare e di ricevere la giusta ricompensa per il lavoro svolto in modo tale da sostenere senza problemi le spese mensili. L’Italia è una nazione che si considera civile ed evoluta eppure i problemi relativi all’occupazione sono numerosi. Si lamentano i dipendenti sfruttati, si lamentano i lavoratori autonomi lasciati soli ad affrontare tasse e spese, si lamentano i giovani per l’impossibilità di entrare nel mondo del lavoro seguendo la strada per cui si è studiato tanto.
Tanti aspetti da mettere a punto per far crescere la nostra penisola. Ma quello forse principale riguarda la retribuzione. Stipendi bassi segnale di uno sfruttamento dei lavoratori che avviene alla luce del sole. Per questo si sta spingendo tanto verso il salario minimo di 9 euro all’ora, cifra considerata il limite minimo per permettere una vita dignitosa.
Il primo passo importante verso il salario minimo a 9 euro potrebbe essere compiuto a Napoli. Il Comune ha adottato una misura che potrebbe spingere tante altre città ad agire allo stesso modo. Di cosa si tratta? Tutte le aziende con rapporti di lavoro, servizi e forniture con l’amministrazione comunale dovranno applicare ai dipendenti il trattamento minimo di 9 euro all’ora. Il fine di questa iniziativa è migliorare le condizioni di lavoro e di retribuzione dei lavoratori presso aziende che operano in collaborazione con il Comune di Napoli.
Continuano, dunque, ad essere realizzati i progetti del sindaco Gaetano Manfredi con lo scopo di dare maggiori garanzie ai lavoratori. La delibera adottata su proposta dell’Assessore al Lavoro Chiara Marciani raccoglie anche altre misure oltre a quella del salario minimo a 9 euro. Parliamo del protocollo d’intesa sulla sicurezza e sulla legalità negli appalti e nei subappalti che sarà stipulato tra Comune di Napoli e organizzazioni sindacali. La città partenopea, dunque, e la prima a fare un importante passo in avanti verso le tutele per i lavoratori e a dare un forte segnale a tutti i Comuni del Sud Italia. Eppure la Cisl di Napoli è contraria al provvedimento. Lo ritiene inefficace e controproducente schiacciando le retribuzioni verso il basso.
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