In questi giorni è polemica al Governo perla proposta di sanatoria fatta da Salvini, tacciata come “finto condono”. Facciamo chiarezza.
Il decreto “salva casa ” proposto dal Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini sta per approdare al cdm. C’è chi “esulta”, affermando che così le Amministrazioni Comunali saranno alleggerite da un carico di lavoro che si è accumulato negli ultimi anni, e c’è chi invece critica la proposta, definendola un “condono mascherato”.
Di fatto, ciò che accomuna questa proposta è il fatto che si prendono in considerazione immobili che hanno qualche piccola irregolarità edilizia, ma non si parla ovviamente di “proteggere” o favorire l’abusivismo totale.
Chi pensa che la sanatoria edilizia sia sufficiente, però, deve sapere che la Legge è molto precisa. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Sanatoria edilizia, cos’è il certificato di agibilità e quali sono i suoi limiti
Mentre il Governo discute sulla proposta di Matteo Salvini di avviare una sorta di sanatoria edilizia, arriva anche una pronuncia del Consiglio di Stato, che dà un chiarimento.
Il certificato di agibilità di un immobile, che viene rilasciato in determinate circostanze, non può essere considerato alla stessa stregua di una sanatoria edilizia.
Con la pronuncia n. 3930 del 30 aprile scorso i giudici focalizzano la differente funzione del certificato di agibilità e del permesso di costruire e l’’inidoneità del primo a rivestire eventuale valenza sostitutiva dei titoli edilizi.
Tecnicamente parlando, infatti, il certificato di agibilità serve per accertare che l’immobile o fabbricato in oggetto stia rispettando le normative vigenti in fatto di agibilità, sicurezza, igiene e salubrità degli ambienti, e anche di impatto energetico degli impianti che vi si trovano.
Il certificato di agibilità viene rilasciato per gli usi consentiti dalla Legge al proprietario dell’immobile e/o a chi ha un titolo equipollente valido a poter realizzare un’attività edificatoria.
Il documento, di per sé, non va però a regolarizzare opere che non rispettano le normative urbanistiche. In caso di sanatoria, dunque, per come la si sta intendendo a seguito della proposta di Matteo Salvini, il certificato di agibilità non va a cancellare il dovere di pagare la sanzione prevista per regolarizzare l’immobile stesso.
Il potere di effettuare controlli, quindi, sulle opere effettuate sugli immobili, è sempre dell’Amministrazione Comunale perché il certificato di agibilità è solamente una parte della documentazione attestante la posizione regolare dell’immobile o fabbricato in oggetto.