A pochi giorni dall’inizio del Festival di Sanremo arriva la bordata di Beppe Vessicchio: ecco che cosa ha detto il famoso direttore d’orchestra.
Manca pochissimo all’inizio della 74a edizione della kermesse musicale italiana, dove trenta artisti avranno modo di far ascoltare in anteprima e dal vivo le loro canzoni inedite con la speranza di ottenere di vincere la finalissima di Sanremo
Beppe Vessicchio è uno dei volti storici del mondo musicale italiano. Un nome legato indissolubilmente al Festival di Sanremo, dove ha diretto l’orchestra per i più grandi artisti della scena discografica italiana. A pochi giorni dall’inizio della nuova edizione della competizione canora, che andrà in scena dal 6 al 10 febbraio, il direttore d’orchestra ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa e dire la sua opinione in merito alla situazione musicale attuale.
Nonostante sia da sempre uno dei volti più attesi del Festival di Sanremo, il pubblico non vedrà Beppe Vessicchio dirigere l’orchestra nella 74a edizione. A rivelarlo è stato lui stesso, spiegando che non prenderà in mano quella bacchetta durante le cinque serate all’Ariston e che quindi seguirà la manifestazione da lontano.
In una intervista rilasciata all’agenzia stampa Agi, Vessicchio ha spiegato quali sono i motivi che hanno visto la sua esclusione dalla competizione. Il direttore d’orchestra ha ammesso che non ha lavorato con nessuno degli artisti in gara e quindi è automatico che lui non sia stato coinvolto nella competizione.
Vessicchio ci ha tenuto a sottolineare che negli ultimi anni la scena discografica è cambiata e oggi ci sono altre priorità rispetto a prima. “Quelle competenze alle quali un’azienda del settore, oppure un artista, facevano riferimento per la scelta di un arrangiatore-direttore sono cambiate”, ha spiegato il direttore d’orchestra.
Lo storico direttore d’orchestra ha fatto intendere che fino a dieci anni fa un artista o l’industria si rivolgeva a dei professionisti con i quali riuscivano a parlare la stessa lingua, mentre ora l’interlocutore con cui parlare è diverso perché l’obiettivo è quello di garantirsi una trascrizione efficace.
I tempi sono cambiati anche con l’entrata in scena della tecnologia, come lo stesso Vessicchio ha confermato, rivelando che i computer consentono di snellire il lavoro e simulare suoni orchestrali. Tanti sono i vantaggi, visto che la maggior parte dei brani usano delle sequenze pre-registrate sulle quali gli artisti e l’orchestra si appoggiano.
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