Sconti fiscali: come fare per non ricevere accertamenti dall’Agenzia delle Entrate

Sembra incredibile ma c’è un modo per evitare accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. Vediamo cosa bisogna fare. 

Niente più controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Un sogno? No, è possibile. Vediamo nei dettagli cosa è necessario fare per evitare accertamenti.

Sconti fiscali
Puoi evitare accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate – Cityzen.it

Chi non ha nulla da nascondere, non ha nemmeno nulla da temere. Questo è ovvio. Tuttavia essere nel mirino dell’Agenzia delle Entrate provoca uno stato di ansia a prescindere. Anche perché, talvolta, si possono commettere errori non per malafede ma per dimenticanze, per ingenuità o per ignoranza in materia fiscale.

Come dire, anche il contribuente più onesto e scrupoloso potrebbe aver tralasciato qualcosa che il Fisco, in seguito ad accurati controlli, potrebbe far emergere. E quando il Fisco scava a fondo, qualche piccola svista la trova sempre. Ma anche se la svista è piccola, la multa da pagare poi è alta. C’è un modo, però, per evitare accertamenti fiscali per i prossimi due anni.

Come evitare accertamenti da parte del Fisco

Il Governo di Giorgia Meloni ha approvato un nuovo strumento che permette ai lavoratori autonomi e alle piccole imprese di evitare controlli fiscali per i prossimi due anni. Vediamo come fruire di questa opportunità.

Come evitare i controlli del Fisco
Due anni senza controlli fiscali grazie ad un nuovo strumento – Cityzen.it

Vuoi evitare accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate per i prossimi due anni? Ora puoi farlo. Puoi farlo grazie ad un nuovo strumento- già diventato legge- introdotto dal Governo di Giorgia Meloni. Si tratta del concordato preventivo. In pratica un accordo a priori tra contribuente e Fisco sulle tasse che un lavoratore o un’impresa dovranno pagare per i prossimi due anni.

L’Agenzia delle Entrate farà un calcolo basandosi sulle dichiarazioni dei redditi degli anni precedenti e poi stabilirà una somma di tasse che il contribuente dovrà pagare per due anni. Se il contribuente accetterà questo accordo preventivo non riceverà accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate per addirittura due anni. Certo, si tratta di una scommessa. Infatti il concordato preventivo può andare tanto a vantaggio quanto a svantaggio di un lavoratore autonomo o di un un’azienda.

Se il fatturato nei prossimi due anni sarà più alto, allora ben venga: in ogni caso i contribuenti pagheranno le tasse concordate. Ma dovranno pagare la cifra stabilita anche qualora nei prossimi due anni fatturassero molto meno. Pertanto si prevede che molti autonomi non aderiranno al concordato preventivo e rischieranno gli accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Anche perché,  secondo i dati riportati dal Sole 24Ore, le probabilità per un’azienda o per un lavoratore autonomo, di ricevere accertamenti da parte del Fisco sono di circa il 5%.  Il Governo ha introdotto questo nuovo strumento per fare in modo che il cittadino non veda più il Fisco come il nemico da cui fuggire e nella speranza di arginare il più possibile il fenomeno dell’evasione.