Le famiglie con un ISEE entro una certa soglia possono richiedere il Bonus TARI e ridurre la spesa della tassa dei rifiuti.
La TARI è il contributo richiesto ai contribuenti per coprire parte delle spese del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Alcune famiglie possono ridurre i costi accedendo al Bonus apposito.
I cittadini che occupano a qualsiasi titolo un immobile devono pagare annualmente la TARI suddividendo la spesa anche a rate. L’importo da corrispondere è costituito da un fisso più una quota variabile rapportata alla quantità dei rifiuti conferiti. Il costo, poi, varia in base alla tipologia di utenza, domestica o non domestica. Per quanto riguarda la quota variabile si terrà conto del numero degli occupanti l’immobile.
I cittadini dovranno procedere con il pagamento della TARI tramite tre rate quadrimestrali. Le scadenza e le modalità di versamento possono variare da Comune a Comune. Ciò che è certo è che la somma da corrispondere non è per nulla bassa. Tante famiglie hanno difficoltà a togliere dal budget familiare altre centinaia di euro. Fortunatamente c’è un Bonus di cui approfittare per ammortizzare la spesa.
Il Bonus TARI è uno sconto applicato automaticamente alle famiglie che soddisfano determinati requisiti reddituali. Nello specifico, l’agevolazione spetterà rientrando in determinati limiti ISEE e trovandosi in condizioni di difficoltà economica. L’ARERA ha stabilito che beneficiari della misura sono i nuclei con ISEE entro i 9.530 euro (come per il Bonus luce, gas e acqua) che sale a 20 mila euro per le famiglie numerose.
Queste direttive generali, però, possono essere oggetto di modifiche da parte dei Comuni. Innanzitutto il riconoscimento del Bonus TARI non è un obbligo. Le amministrazioni comunali, dunque, possono liberamente decidere di non concederlo dato che non c’è un provvedimento che ne disciplina il funzionamento. Solo e se arriverà il Decreto attuativo allora tutti i Comuni avranno l’obbligo di concedere lo sconto ai cittadini in condizioni di difficoltà economica.
I singoli enti locali, poi, possono anche prevedere requisiti diversi da quelli suggeriti dall’ARERA, Alcuni Comuni cercano di sostenere i residenti allargando la platea dei beneficiari del Bonus TARI o addirittura prevedendo esenzioni. A Milano, ad esempio, i nullatenenti e i titolari di pensioni integrate al minimo possono approfittare di agevolazioni e sconti sulla tassa. A Roma, invece, vige l’esonero per i nuclei familiari con ISEE entro i 6.500 euro. E nel vostro Comune? Per scoprirlo dovrete accedere al portale ufficiale e verificare la presenza di sconti o esenzioni.
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