Utilizzando il nome di una banca i criminali cercano di rubare soldi agli utenti. Vediamo come riconoscere l’ennesima truffa di smishing.
Gli attacchi arrivano anche via sms oltre che tramite e-mail. Si tratta di tentativi di smishing messi in atto da cyber criminali il cui intendo è far cadere nella trappola il maggior numero di vittime possibile.
I criminali informatici inventano sempre nuovi metodi per truffare i cittadini. Cercano di ideare raggiri difficili da riconoscere soprattutto quando si è distratti o spaventati dal contenuto del messaggio. I malintenzionati giocano proprio su questo, sul timore dei malcapitati di perdere soldi. Ecco perché la maggior parte delle truffe parla di conti bloccati, rimborsi da richiedere, carte di credito con problemi.
L’intento è far perdere il controllo alla vittima in modo tale che non ragioni sull’eventualità di un raggiro. Invece il segreto per non cadere nei tranelli è proprio quello di rimanere freddi davanti a certe comunicazioni e agire con razionalità. Bisogna contattare direttamente il presunto mittente dell’sms o dell’email per chiedere spiegazioni senza rispondere alla missiva. In questo modo sarà facile individuare le trappole dei cyber criminali e denunciare l’accaduto alla Polizia Postale per evitare che persone meno attente cadano nell’errore di rispondere.
I malviventi si spacciano per una banca, Nexi ossia un gruppo finanziario che eroga servizi e infrastrutture per il pagamento digitale. Il numero utilizzato per la truffa è +30 3802581244. Nel messaggio si invita la vittima a cliccare su un link in modo tale da verificare che il conto sia in regola oppure per sbloccare una carta. Un utente, ad esempio, ha segnalato l’sms con scritta questa frase “Gentile Cliente, Nexi la informa che ha bloccato le sue carte per mancata sicurezza PSD2, segua la procedura di SBLOCCO contattando il 349 7045219“.
Ripetiamo, si tratta di una trappola. Non è l’istituto bancario Nexi ad inviare comunicazioni di questo genere e mai inviterà un cliente – senza peraltro specificarne il nome nel testo – a cliccare su un link per inserire dati sensibili tramite sms o email. Segnate bene, dunque, il numero indicato per riconoscere subito il raggiro. Viene usato lo stesso numero, poi, anche per un’altra truffa. Il messaggio in tal caso annuncia un problema sulla consegna di un pacco e la necessità di versare due euro di tasse per sbloccare l’invio e riceverlo a casa. Non bisogna cliccare sul link né effettuare pagamenti su richiesta pure se l’sms sembra provenire dalla banca.
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