I soggetti che hanno ottenuto il riconoscimento di un’invalidità al 63% possono accedere a diversi benefici sanitari e lavorativi. Vediamo in cosa consistono.
Per ricevere assegni e sussidi economici da parte dell’INPS, i disabili devono possedere una percentuale di invalidità superiore al 74%.
Questo vale, ad esempio, per la pensione di inabilità, l’Assegno Ordinario di Invalidità e per l’indennità di accompagnamento (per la quale è necessaria l’invalidità totale al 100%).
Gli invalidi al 63%, tuttavia, hanno la facoltà di richiedere altre tipologie di agevolazioni, legate alla propria condizione di salute. In particolare, si tratta dell’esenzione parziale dal pagamento del ticket sanitario, dell’erogazione gratuita di protesi, ausili e presidi, dell’iscrizione nelle categorie protette e del congedo per cura. Analizziamo nel dettaglio tutte le misure.
Chi ha un’invalidità al 63% può, innanzitutto, usufruire dell’esenzione parziale dal ticket sanitario, in relazione alle prestazioni collegate alla patologia posseduta. Il beneficio, tuttavia, è riservato solo agli invalidi di guerra e agli invalidi per servizio.
Tutti, invece, possono richiedere protesi, ausili e presidi gratuiti, ossia le apparecchiature che consentono di sostituire delle parti del corpo oppure agevolare specifiche funzioni (ad esempio, gli apparecchi acustici, le carrozzelle o i pannolini per l’incontinenza).
È il Servizio Sanitario Nazionale che si fa carico delle spese per protesi, ausili e presidi per i soggetti che hanno un’invalidità superiore al 33,33%. Per l’elenco dettagliato di tutti i beni che si possono richiedere, bisogna consultare il Nomenclatore dell’Assistenza Protesica, integrato ai Livelli Essenziali di Assistenza.
Tali apparecchiature sono concesse dietro prescrizione medica di uno specialista abilitato, che deve anche stilare un apposito piano riabilitativo-assistenziale individuale, che tenga conto delle esigenze del paziente.
In ambito lavorativo, gli invalidi al 63% possono richiedere l’iscrizione nelle categorie protette (ai sensi della Legge 68/1999) e nelle liste per il collocamento mirato. Queste ultime sono degli elenchi pubblici in cui sono ricompresi i nominativi dei soggetti disabili, dai quali sono scelti i lavoratori da destinare alle assunzioni obbligatorie.
Per effettuare l’iscrizione nelle liste per il collocamento mirato delle categorie protette bisogna possedere almeno 16 anni di età e non aver maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia, essere disoccupati e avere la certificazione di invalidità civile o la dichiarazione che attesta lo status di invalido.
Segnaliamo, infine, che l’invalidità pari o superiore al 51% permette di usufruire del congedo retribuito per cure, per un periodo di massimo 30 giorni all’anno. Si tratta di un’agevolazione che è a carico dell’azienda e, dunque, bisogna sempre accertarsi che il Contratto Collettivo Nazionale di riferimento lo preveda.
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