Tra qualche settimana i contribuenti dovranno versare l’acconto IMU. Qual è la data di scadenza e come si calcola l’importo dovuto? Ecco i dettagli.
Tutti i possessori di immobili che non rientrano nella categoria delle prime case non di lusso, di terreni agricoli o aree fabbricabili sono obbligati al versamento dell’IMU, l’Imposta Municipale Unica.
Ci sono, tuttavia, varie ipotesi di esenzione. Innanzitutto, sono esonerati dal versamento dell’IMU i fabbricati merce, cioè le strutture utilizzate dall’impresa costruttrice per la vendita. Sono, inoltre, esenti gli immobili accatastati come D/3 (cinema, teatri, sale per concerti e spettacoli).
Oltre all’abitazione principale, l’esenzione dal pagamento si estende: agli alloggi sociali, alla casa familiare assegnata al genitore affidatario dei figli, agli immobili non locati posseduti da appartenenti alle Forze Armate, ai terreni agricoli di coltivatori diretti e imprenditori agricoli a uso agrosilvano-pastorale, di proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile e ai fabbricati a uso non commerciale.
Da quest’anno, inoltre, per beneficiare dell’agevolazione sulla prima casa, è necessario che il possessore e i familiari vi dimorino e risiedano abitualmente. Il beneficio, dunque, non può più essere applicato a immobili diversi situati nello stesso Comune.
Sono, infine, oggetto di esenzione gli immobili occupati abusivamente e non utilizzabili né disponibili, a condizione che i proprietari abbiano inviato denuncia di violazione di domicilio all’autorità giudiziaria.
L’IMU può essere pagata in due rate oppure in un’unica soluzione. Vediamo quali sono le date per il 2024 e le modalità di versamento.
Per quest’anno, il termine ultimo per l’acconto dell’Imposta Municipale Unica è fissato al 17 giugno 2024, (poiché il 16 giugno, cioè la data originaria, cade di domenica). Il saldo, invece, dovrà avvenire entro il 16 dicembre.
Il versamento dell’acconto può essere effettuato tramite Modello F24. In alternativa, è possibile pagare online, tramite la piattaforma PagoPa, oppure con bollettino postale. Basta specificare il codice catastale del Comune, disponibile sul portale dell’Amministrazione. L’immobile per il quale si paga l’imposta, invece, va indicato insieme allo specifico Codice Tributo.
La cifra dovuta viene determinata prendendo in considerazione i seguenti parametri: rendita catastale dell’immobile, coefficiente e aliquota decisa dal Comune (facilmente consultabile sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze).
È bene sapere che, in relazione alla seconda rata IMU (il cd. saldo), bisogna considerare le delibere comunali pubblicate sul portale del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Entro il 28 ottobre di ogni anno d’imposta, infatti, tutti i Comuni hanno l’obbligo di indicare quali sono le aliquote applicabili e se ci sono state variazioni rispetto agli anni precedenti. Se manca tale pubblicazione, vanno applicate le aliquote e le detrazioni dell’anno precedente.
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