La fame notturna è un problema per molte persone ma abbuffarsi non è una buona idea: tutti i modi in cui ci fa male.
La fame notturna può avere molte cause. Quando si presenta in maniera episodica, cioè solo di rado e quando abbiamo mangiato poco a cena, allora è piuttosto normale. Capita semplicemente che lo stomaco abbia dei crampi e che sia questa sensazione a svegliarci.
Quando invece la fame notturna si manifesta regolarmente, rendendo gli spuntini notturni un’abitudine più che uno sgarro episodico, allora è necessario individuarne le cause. Nella maggior parte dei casi gli attacchi di fame rappresentano una forma di coping maladattivo. In parole povere si tratta di una strategia che il nostro organismo mette in atto in maniera inconsapevole per risolvere dei problemi o alleggerire la pressione fisica o psicologica che gli sta provocando della sofferenza.
A livello simbolico il cibo è strettamente legato alla sfera affettiva. È proprio questo il motivo per cui le nonne offrono sempre caramelle o dolcetti ai nipoti o per cui spesso le mamme adorano cucinare per i figli. Se tale legame ha sicuramente un impatto positivo sulla nostra vita quando è gestito in maniera sana, diventa molto pericoloso quando non è sano.
Questo significa che le persone che stanno affrontando un trauma o soffrono di ansia, stress, depressione o bassa autostima, tendono a rifugiarsi nel cibo. Mangiare di notte per molti è più “sicuro” perché non c’è nessuno in giro ed è più facile tenere segreti quegli spuntini che diventano un appuntamento irrinunciabile.
Quando assumiamo grandi quantità di calorie e poi non le bruciamo immediatamente, l’energia non utilizzata viene immagazzinata nel nostro organismo sotto forma di grasso corporeo.
Considerando che quando dormiamo il nostro consumo energetico è il più basso in assoluto, è facile capire che quasi tutto quello che mangiamo di notte si trasforma in grasso. Come sappiamo benissimo, l’accumulo eccessivo di grasso corporeo può portare all’obesità e questa condizione a sua volta può portare a sviluppare il diabete.
Se si tratta di cibo molto zuccherino, questo provoca picchi glicemici importanti che non vengono smaltiti dall’attività fisica e quindi permangono per molto tempo. A lungo andare potrebbero innalzare il livello globale della nostra glicemia.
In conclusione, concedersi episodicamente degli spuntini notturni non fa male. Se però questa cosa diventasse un’abitudine costante, le conseguenze per il nostro fisico potrebbero essere assai gravi e in tal caso sarebbe indicato capire subito la causa profonda di questo atteggiamento.
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