Come funziona la richiesta di rimborso in caso di smarrimento o danneggiamento del pacco da Poste Italiane
Al giorno d’oggi si fa sempre più ricorso ai servizi di spedizione tanto per quanto concerne i privati che gli uffici, una richiesta elevata che può finire per mettere pressione alle società di trasporto che, al contempo, espandono e migliorano sempre più la propria offerta.
Sono in tanti a chiedersi come procedere e quali siano gli step da seguire per provare a recuperare il denaro inerente un pacco perso oppure rovinato nel caso di una spedizione avvenuta fra privati.
A fronte infatti degli sforzi per migliorare sempre più i servizi, potrebbero aver luogo comunque degli inconvenienti, tali da portare poi i consumatori alla presentazione di eventuali reclami.
Problemi che potrebbero vericarsi anche con Poste Italiane, realtà affermata e grande che propone un’ampia varietà di servizi. Potrebbe ad esempio capitare di ritrovarsi con pacchi manomessi, oppure danneggiati nel corso del trasporto. O, ancora, con pacchi consegnati con un significativo ritardo.
In tali casistiche i destinatari potrebbero valutare azioni di reclamo mirate a sollecitare le adeguate risposte e soluzioni.
Quando gli utenti si rivolgono ai servizi postali, ad esser stipulati sono contratti di trasporto beni, definiti a favore di terzi. Chi invia il pacco incarica il vettore di occuparsi della consegna di un dato oggetto al destinatario.
In tale contesto, il vettore ha la responsabilità del bene che gli è stato affidato e, come stabilito dall’art. 1693 del Codice Civile, ha la responsabilità per ogni perdita o danno sin da quando riceve il bene.
Una responsabilità da cui non ci si libera dimostrando soltanto di aver agito con diligenza. Occorrono infatti, da parte del vettore, della prove da fornire a proposito del fatto che lo smarrimento o il danneggiamento siano dovuti a cause di forza maggiore, alla natura medesima dell’oggetto. E ancora, ai difetti dello stesso, alla modalità in cui è stato imballato, o alla responsabilità di chi l’ha inviato o del destinatario.
Nel momento in cui questi non ricevesse il pacco, o arrivasse danneggiato, vi è la possibilità di presentare il reclamo entro 3 mesi dalla data della spedizione, e il servizio postale, per replicare al reclamo, ha quarantacinque giorni.
Qualora vi fosse una perdita totale del bene, il destinatario può far richiesta di rimborso delle spese di spedizione e, in base al servizio cui ci si è rivolti, del valore dichiarato del bene.
Nel momento in cui il rimborso fosse negato o considerato non sufficente, si potrebbe far ricorso all’autorità giudiziaria per inadempimento del contratto.
Competente sarà il giudice di pace, qualora il valore della controversia non sia maggiore di cinquemila euro; sarebbe bene provare la mediazione, prima di procedere legalmente.
Sul portale di Poste, vi è la sezione Carte dei Servizi, dove l’utente può approfondire e consultare le condizioni generali di servizio e i passaggi da seguire per effettuare eventualmente i reclami.
Ad esser indicate sono le aziioni che la società di spedizioni considera disservizi e sono forniti all’utente le basi per la presentazione del reclamo stesso.
Occorre stare attenti ai termini riguardo la presentazione del reclamo, i quali possono variare dal minimo di quattordici giorni, sino ad un massimo di otto mesi, in base alla tipologia del servizio. Vi sono delle aziende che consentono l’invio mediante un modulo online presente sul portale, mentre in altri casi ad esser richiesto è un modulo da compilare ed inviare tramite posta raccomandata oppure PEC.
Generalmente, le società di spedizione hanno quattordici giorni per replicare ai reclami. Qualora la risposta non soddisfasse l’utente, questi potrebbe considerare di far riferimento all’Agcom, al fine della risoluzione formale della disputa.
Si tratta della procedura di conciliazione, che può prevedere l’assistenza delle associazioni nazionali dei consumatori, e che dovrebbe arrivare alla conclusione entro sessanta giorni tramite la redazione del verbale.
Nel momento in cui non vi fosse la risoluzione della disputa, c’è anche la possibilità di richiedere l’intervento dell’Agcom, tramite l’invio di un formulario presente sul portale online.
Questi, alcuni dettagli generali e sintetici sulla questione, che è bene ad ogni modo approfondire più nel dettaglio sui portali uffficiali e facendo riferimetno anche ad esperti del campo e professionisti in materia, per saperne di più e chiarire i propri dubbi.
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