Arriveranno 240 euro in più in busta paga per alcuni lavoratori grazie al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale.
Siete tra i fortunati che riceveranno più di 200 euro di aumento al mese sullo stipendio? La cifra è importante a aiuterà ad affrontare le spese con maggiore serenità. C’è proprio bisogno di belle notizie in questo periodo difficile.
I rinnovi dei CCNL arrivano, molto lentamente ma arrivano. Ci sono anche ritardi di anni ma nessun timore, gli arretrati dovranno essere erogati a chi ne ha diritto. Il contratto collettivo nazionale ha una durata di tre anni sia in relazione alla parte normativa che economica. Una volta giunto a scadenza non avrà più effetto ma rimarranno valide unicamente le clausole riguardanti la retribuzione. Nei tre mesi precedenti alla scadenza scatta la procedura di rinnovo con i sindacati che avanzano piattaforme rivendicative nei confronti del datore di lavoro.
I tempi di contrattazione, però, sono molto più lunghi del previsto nella maggior parte dei casi. Da qui l’idea di anticipare l’inizio della discussione di tre mesi ulteriori. Tra gli obiettivi dei sindacati c’è l’aumento degli stipendi per i lavoratori con adeguamento al costo della vita. Grazie alle trattative un comparto avrà il suo incremento in busta paga.
Aumento in busta paga per il settore della grande distribuzione moderna e organizzata
Federdistribuzione ha raggiunto un accordo con i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uilturcs-Uil e firmato finalmente il rinnovo del contratto scaduto ben cinque anni fa. La negoziazione si è conclusa con un accordo che sottolinea l’attenzione verso i lavoratori del settore della grande distribuzione. Questi riceveranno un aumento in busta paga di 240 euro al quarto livello da riparametrare.
Beneficiari, dunque, sono i dipendenti IKEA, Metro, Brico, Carrefour, Conforama, Zara, OVS, Kasanova, Acqua&Sapone, Kiko, solo per citare alcune grande catene coinvolte. Il contratto rimarrà in vigore fino al 31 marzo 2027 e prevede anche il versamento di 350 euro una tantum. Fatti due calcoli, i sindacati ipotizzano un’erogazione di 7.180 euro. I primi 70 euro sono già stati erogati dalle imprese per placare gli animi stanchi e tesi dei dipendenti (ricordiamo lo sciopero del sabato di Pasqua).
Si sono aggiunti, poi, i 30 euro versati ad aprile 2024. In più di deve considerare l’incremento dell’indennità annua della clausola elastica del part time che passa da 120 a 155 euro all’anno. Il contratto, infine, prevede la previsione di un elemento economico pari al 30% dell’Ipca per i minimi retributici contrattuali in caso di mancato rinnovo del contratto dopo sei mesi dalla scadenza.