Le spese mediche possono essere rimborsate se inserite in dichiarazione dei redditi, anche se sostenute in strutture private.
Ci sono grandi cambiamenti per quello che riguarda la Sanità privata e in particolare i benefici economici connessi. Gli sgravi in questo senso sono fondamentali perché permettono ai cittadini di beneficiare di bonus e agevolazioni e quindi anche di rimborsi su quanto pagato per controlli, visite specialistiche ed esami.
Secondo la legge le spese mediche possono essere inserite nel 730 per abbattere il pagamento annuo delle tasse in fase di dichiarazione dei redditi. In questo caso quindi si vanno a indicare tutte le spese sostenute per farmaci, visite e controlli a patto che siano tracciabili.
Secondo una recente sentenza è stato stabilito che le spese mediche devono essere rimborsate sempre, in qualunque condizione, anche se queste sono state effettuate in strutture private o convenzionate, oltre chiaramente a quelle sostenute in strutture pubbliche.
La questione riguarda propriamente quanti usufruiscono anche di assicurazioni sanitarie. In questo caso infatti bisogna scindere i costi che possono finire in dichiarazione, quindi una volta l’anno, e quelli che sono rimborsabili dalla propria assicurazione. In questi casi la questione è personale, quindi dipende dal tipo di prodotto che è stato sottoscritto ma ovviamente i nuovi limiti sono ottimali perché stabiliscono una maggiore apertura, facendo riferimento al diritto di tutti di doversi curare.
Spesso le assicurazioni tendono a prendere tempo, a considerare non valutabili alcune spese, in altri casi invece solo limitatamente, previa convalida. Tutte situazioni che portano una serie di problemi in ciò che è fruibile e in ciò che invece non lo è. Ma con questa sentenza c’è un punto di svolta epocale perché di fatto non è più a loro discrezione. Ora la legge predispone per obbligo la necessità di effettuare questo rimborso. Quindi non è più una scelta dell’assicurazione in relazione al piano assicurativo stipulato.
La sentenza è storica e quindi sicuramente impone alle assicurazioni di non poter più negare il rimborso delle spese solo perché effettuate presso centri privati. Il diritto c’è ed è uguale per tutti e a questo ora devono attenersi per qualunque tipologia. Resta poi valido il diritto per tutti di inserire le spese sanitarie direttamente nella dichiarazione dei redditi al fine di poter avere un rimborso o comunque uno sgravio importante sulle tasse da corrispondere su base annuale, previa ovviamente il rispetto della franchigia disposta a livello nazionale.
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