Il corpo delle stelle marine esiste davvero o quello che possiedono è soltanto una grande testa? Eppure, abbiamo sempre pensato di vedere cinque braccia diverse osservandole. Proviamo a fare un po’ di chiarezza
Vi è mai capitato di osservare da vicino una stella marina e di descrivere poi la sua strana forma dicendo di aver appena visto un corpo formato da cinque braccia differenti?
Ebbene, se questo è il vostro caso, vi siete sempre sbagliati.
Contrariamente a ciò che si è portarti a pensare di solito, le stelle marine non hanno infatti alcun corpo. Ciò che vediamo è soltanto una grande testa.
Non ne siete convinti? Proviamo a spiegarci meglio.
Tutto testa e niente corpo: il curioso caso delle stelle marine
Quando pensiamo a un corpo, siamo soliti immaginare una forma composta da due parti speculari, contraddistinta dunque da una simmetria bilaterale.
È ciò che troviamo negli esseri umani e nella maggior parte degli animali che popolano il Globo.
Questa caratteristica non vale però per i cosiddetti echinodermi, ovvero quegli animali il cui corpo è dotato di una simmetria radiale pentamera, come i ricci di mare, i cetrioli di mare, le stelle serpentine e soprattutto, le più note, le stelle marine.
Osservando una stella marina appare subito evidente come essa possa essere divisa in cinque sezioni pressoché identiche, partendo da un centro comune nel cuore del corpo.
Fin qui, tutto o giusto, o quasi. Perché la frase che abbiamo appena formulato non può essere smentita se non per un piccolo dettaglio.
Quando parliamo di stelle marine, non possiamo usare la parola “corpo”, bensì dovremmo utilizzare soltanto il vocabolo “testa”.
Secondo quanto raccontato in un recente studio pubblicato sulla rivista Nature, le stelle marine non hanno infatti alcun corpo, bensì sono formate solamente da una grande testa.
Entriamo più nel dettaglio e proviamo a capire cosa intendono i ricercatori che hanno operato tale scoperta.
Lo studio in questione è stato condotto sfruttando una nuova tecnica di analisi molecolare sviluppata dall’azienda PacBio e che permette di sequenziare un genoma con tempistiche decisamente ridotte rispetto al normale.
Tale tecnica ha permesso agli studiosi di costruire una mappa in 3D del genoma delle stelle marine, posizionando i vari geni nell’esatta parte del corpo in cui di solito si esprimono.
È così che il team di studio è andato, per esempio, alla ricerca di quei geni che si esprimono nel torso di un animale a simmetria bilaterale, così come quelli che si trovano anche nella testa.
I risultati? L’analisi condotta sulle stelle marine ha dimostrato come i primi siano quasi totalmente assenti (sono presenti solo nella punta dei bracci, ndr), mentre i secondi si trovano ovunque nel corpo dell’animale.
Non solo. Tra i geni legati alla testa, i ricercatori hanno distinto anche quelli tipici della porzione frontale e quelli della zona posteriore, notando come nelle stelle marine i primi si trovino al centro dei cinque bracci e i secondi verso il loro esterno.
Mettendo insieme i dati ottenuti, il team di studiosi ha quindi dedotto come le stelle marine siano formate in pratica soltanto da una grande testa.
Esse non hanno quindi un corpo.
Il prossimo passo che gli stessi ricercatori hanno già deciso di effettuare sarà quello di replicare questo studio anche su altri echinodermi, così da capire se quello delle stelle marine sia un caso isolato o condiviso.