La riforma del catasto avrà un impatto disastroso perché porterà un aumento del valore dell’ISEE, necessario per la richiesta di Bonus e agevolazioni.
La riforma del catasto ha suscitato grande entusiasmo da parte del Governo ma, allo stesso tempo, una serie di polemiche da parte delle famiglie italiane.
La manovra, infatti, avrà un forte impatto sulla determinazione dell’ISEE (l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente), il parametro fondamentale per il riconoscimento della maggior parte dei benefici e dei Bonus.
L’ISEE, infatti, serve a fotografare la condizione economica dei nuclei familiari, sulla base dei redditi percepiti, del patrimonio mobiliare e immobiliare posseduto e delle caratteristiche di tutti i membri.
Per accedere ai sussidi statali, regionali e comunali è quasi sempre necessario avere un ISEE basso. Ma per quale motivo la riforma del catasto inciderà negativamente sul calcolo del valore dell’ISEE? Ecco la verità.
L’obiettivo primario della riforma del catasto è assegnare a tutti gli immobili l’esatto valore patrimoniale.
In particolare, si mira ad adeguare i dati catastali con quelli del mercato immobiliare, affinché i proprietari paghino le tasse in maniera equa.
Attualmente, però, quasi tutti gli immobili hanno un valore catastale inferiore a quello di mercato. Questo significa che un’eventuale rivalutazione comporterebbe un aumento della rendita catastale, con enormi influenze sull’ISEE, perché il valore delle prime case si alzerebbe notevolmente.
In altre parole, l’incremento della rendita catastale è legato a un contemporaneo aumento del valore ISEE.
Le famiglie che percepiscono Bonus sociali ed economici rischiano di perdere tutte le agevolazioni per le quali è necessario non oltrepassare una determinata soglia di ISEE. Dunque, il pericolo riguarda non solo i nuclei familiari che si apprestano a richiedere per la prima volta determinati sussidi ma anche coloro che già ne sono titolari, che potrebbero dire addio ai vantaggi o sottostare a una loro riduzione.
Al momento si tratta solo di un’ipotesi perché la manovra non è ancora definitiva e, quindi, non è facile prevedere cosa accadrà in futuro né sapere se il Governo penserà a delle soluzioni per salvaguardare le famiglie in difficoltà.
Ricordiamo, infine, che la riforma del catasto potrebbe avere un impatto anche sul pagamento delle principali imposte degli Enti locali legate alla proprietà, tra cui l’IMU. Il ricalcolo delle rendite catastali, infatti, farà variare l’ammontare delle imposte catastali e di registro.
Anche in tal caso, fino a quando la riforma non verrà approvata, non è possibile conoscere il reale impatto sulle tasse, perché i criteri potrebbero cambiare da Regione a Regione e da Comune a Comune.
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