Stop al pagamento dell’IMU: non c’è tempo da perdere, presenta subito la documentazione

Tra qualche settimana scadrà il termine per il pagamento della prima rata dell’IMU, ma alcuni soggetti potranno beneficiare dell’esenzione. In quali casi?

Entro il 17 giugno, i possessori di immobili e di terreni agricoli dovranno provvedere a pagare la prima rata dell’IMU.

esenzione IMU TARI
Ci sono casi in cui si può non pagare l’IMU e la TARI (cityzen.it)

L’Imposta Municipale Unica non si applica all’abitazione principale, ossia agli immobili in cui il contribuente e i membri della sua famiglia risiedono e dimorano abitualmente. Affinché il beneficio possa applicarsi, però, è necessario che la casa non rientri nelle categorie catastali di lusso.

Ci sono, però, alcune categorie di soggetti che possono richiedere l’esenzione totale dal pagamento dell’imposta.

Esonero pagamento IMU: le condizioni per richiederlo

La Legge n. 160/2019 prevede uno speciale esonero dal versamento dell’IMU per gli anziani non autosufficienti e i disabili che hanno bisogno di cure e assistenza continua, ricoverati in case di riposo.

agevolazioni IMU e TARI
Alcuni soggetti hanno diritto a dei benefici per il pagamento di IMU e TARI (cityzen.it)

In questi casi, i soggetti lasciano la casa in cui vivevano per trasferire la residenza presso l’istituto di ricovero o sanitario e, quindi, possono usufruire del beneficio.

L’esenzione trova applicazione soltanto se è espressamente stabilita da apposita delibera comunale. Gli interessati, dunque, devono controllare sul sito del Comune di residenza oppure sul portale del Ministero dell’Economia.

Non basta, tuttavia, il trasferimento della residenza dell’anziano o del disabile presso la casa di riposo, ma è necessario che la casa in cui abitava non venga locata a terzi soggetti. Nel caso in cui, poi, l’anziano o il disabile possieda più di un immobile, l’agevolazione si estende a una sola abitazione (per le altre, quindi, l’IMU è dovuta).

Un’ipotesi particolare è quella di due coniugi, entrambi non autosufficiente, ma con residenza diversa. Fino a poco tempo fa, l’esenzione veniva applicata a un solo immobile, scelto dagli interessati. Con la sentenza n. 209 del 13 ottobre 2022, invece, la Corte Costituzionale ha ribaltato tale orientamento, stabilendo la possibilità della “doppia esenzione”.

Per i giudici, è compito dei Comuni verificare che i coniugi abbiano realmente la residenza in due case principali e che, invece, non si richieda l’esenzione anche per la seconda casa.

La Corte Costituzionale ha, infatti, sottolineato che anche le coppie formate da due soggetti disabili o anziani ricoverati a tempo pieno presso una casa di riposo o una struttura sanitaria hanno diritto all’esonero per un solo immobile se hanno la stessa dimora abituale e principale. Di conseguenza, rimangono escluse le seconde case.

Ricordiamo, infine, che l’accertamento da parte dei Comuni viene di norma effettuato controllando i consumi delle utenze dell’immobile (gas, acqua ed energia elettrica), quindi gli interessati sono tenuti a conservare tutte le ricevute.