L’Assegno di Inclusione può essere ottenuto dalle donne in gravidanza? La legge illustra la procedura per continuare a percepire il beneficio.
L’Assegno di Inclusione è il sussidio che viene erogato alle famiglie che hanno difficoltà economiche e in cui ci sono membri con particolari caratteristiche. Nel dettaglio, i nuclei percettori devono avere almeno un over 60, un minorenne, un disabile al 67% o un soggetto in condizioni di svantaggio e inserito in un programma di assistenza da parte dei servizi sociali comunali.
L’ammontare della prestazione varia a seconda della composizione del nuclei familiare, delle caratteristiche dei membri e del reddito risultante dall’ISEE. Cosa succede se nasce un figlio? In presenza dei requisiti richiesti dalla legge, il richiedente ha diritto a ottenere l’Assegno di Inclusione. Vale anche per le donne in gravidanza? Si tratta di uno dei dubbi più ricorrenti tra le interessate.
Si chiedono, infatti, se si può ottenere il sussidio prima della nascita del figlio, come, ad esempio, avviene per l’Assegno Unico e Universale. Analizziamo la questione e rispondiamo all’interrogativo.
L’Assegno di Inclusione non viene erogato durante la gravidanza, neanche nell’ultimo trimestre. Una condizione essenziale, dunque, è la nascita del bambino. I nuclei interessati dovranno attendere e, solo dopo la registrazione del codice fiscale del nascituro, potranno presentare domanda per l’agevolazione economica.
La normativa specifica che il bambino deve possedere il codice fiscale con tessera sanitaria, perché questo data deve essere inserito nel modulo di domanda per l’Assegno di Inclusione. Non si tratta, tuttavia, di un’operazione complessa o lunga, perché il codice fiscale viene attribuito a tutti al momento della registrazione della nascita, cioè quando i genitori si presentano all’Ufficio anagrafe del Comune.
L’Ente provvede immediatamente all’iscrizione nel neonato nel registro d’anagrafe della popolazione residente, tramite il Sistema telematico che interagisce con l’Anagrafe tributaria. Successivamente, le informazioni vengono inviate all’Agenzia delle Entrate, che provvederà a creare la tessera sanitaria.
Il codice fiscale, però, viene normalmente rilasciato subito in formato cartaceo, mentre la tessere viene inviata all’indirizzo di residenza tramite posta, dopo 30 giorni. Poiché dal 2011 la tessere sanitaria è collegata al codice fiscale, l’iter che abbiamo appena illustrato è utile per ricevere entrambi i documenti.
Ricordiamo, infine, che la tessere sanitaria per i neonati ha una validità di appena un anno e non di sei, come per gli altri. Dopo la prima scadenza, il bambino riceverà in automatico una nuova tessera presso la sua abitazione, con validità di 6 anni.
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