Sai qual è la differenza tra RAL e stipendio netto? È fondamentale per la lettura corretta della busta paga. Ecco cosa c’è da sapere.
Leggere la busta paga è un’operazione fondamentale – perché alla fine dei conti se tocca lavorare è soprattutto per portare a casa lo stipendio – ma al tempo stesso la sua lettura non è sempre semplice. Anche la busta paga infatti va “decodificata”.
Che differenza c’è ad esempio tra sigle come RAL e lo stipendio netto? Sono le domande più frequenti poste dai lavoratori che leggono la busta paga nel tentativo di comprenderne tutte le parti.
Ma non solo: a volte può essere che una nuova proposta di lavoro venga formalizzata proprio tramite RAL. Diventa dunque indispensabile capire di cosa si tratta per poi non trovarsi strane sorprese in busta paga.
RAL è una sigla che sta per Retribuzione Annua Lorda. Indica dunque il valore totale della retribuzione percepita dal lavoro dipendente durante l’anno, al lordo della tassazione sul suo stipendio.
In sostanza la RAL è l’importo concordato col datore di lavoro al momento dell’assunzione. Al suo interno è compreso anche il calcolo delle tasse sul reddito, dunque le trattenute IRPEF, assistenziali e previdenziali applicate dal datore di lavoro nella sua qualità di sostituto di imposta.
Perciò la RAL comprende non solo ogni retribuzione mensile lorda ma anche le ritenute previdenziali e assistenziali. Di solito si tratta dei contributi Inps (9,49% sul quale si applica il taglio del cuneo fiscale) a carico del lavoratore. Infine nella RAL rientrano le trattenute IRPEF, vale a dire le tasse sugli stipendi dei lavoratori dipendenti in base scaglione di reddito in cui si ricade.
Eventuali bonus in busta paga esentasse (come il Bonus Renzi per esempio) e le detrazioni fiscali da lavoro dipendenti che spettano per legge non sono inclusi nella RAL. Tutti questi importi aumentano il netto in busta paga senza concorrere al lordo annuo. Ma dove si legge in busta paga la RAL? In busta paga la Retribuzione Annua Lorda si trova indicata sotto la voce “Totale competenze”.
Di solito la busta paga, lo ricordiamo, si compone di quattro sezioni. C’è innanzitutto la sezione anagrafica, tanto del lavoratore dipendente che del datore di lavoro. Abbiamo poi la sezione della retribuzione effettiva, che contiene tutte le informazioni che permettono di capire l’importo dello stipendio netto mensile effettivamente corrisposto al lavoratore. Ma c’è anche la sezione fiscale e previdenziale, dove sono indicate le trattenute operate ai fini INPS, o di altro un ente previdenziale, oltre che l’eventuale diritto ad agevolazioni fiscali. Infine c’è la sezione delle ore lavorate.
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