Esistono delle ipotesi di esenzione o di riduzione dell’IMU e della TARI, grazie alle quali è possibile risparmiare molti soldi. Ecco chi può beneficiarne.
Di recente, la Corte Costituzionale ha chiarito quando è possibile usufruire dell’esonero dal pagamento dell’IMU.
Con la sentenza n. 60 del 18 aprile 2024, i giudici hanno sottolineato che il proprietario di un immobile occupato abusivamente, che ha sporto denuncia all’autorità giudiziaria, non può essere obbligato a pagare l’Imposta Municipale Unica, per il periodo compreso tra la denuncia e quello di liberazione dell’immobile.
È, dunque, incostituzionale pretendere il pagamento dal proprietario che è stato privato del possesso del bene.
Allo stesso modo, in tali ipotesi si è esonerati dal versamento della TARI, se si dimostra che l’immobile è stato inutilizzabile e, quindi, inidoneo a produrre rifiuti. Vediamo, nel dettaglio, quali sono tutti i casi in cui si è sollevati dal pagamento di IMU e TARI oppure quando si può richiedere una riduzione dell’importo dovuto.
Esonero o riduzione di IMU e TARI: a chi spettano?
Per legge, sono considerati inidonei a produrre rifiuti e, dunque, esenti dal pagamento della TARI, i seguenti immobili:
- fabbricati inagibili e inutilizzati;
- fabbricati oggetto di ristrutturazione, restauro o risanamento conservativo, per il periodo di compimento dei lavori;
- locali riservati a impianti tecnologici, dove non c’è presenza umana (ad esempio, cabine elettriche, vani ascensori, celle frigorifere, silos);
- aree di impianti sportivi;
- edifici di esercizio pubblico del culto;
- aule adibite ad attività di catechismo;
- aree comuni condominiali (ad esempio, androni, luoghi di passaggio);
- aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili.
Ci sono, poi, delle ipotesi in cui sussiste un vero e proprio obbligo per il Comune di concedere una
riduzione della TARI. Nel dettaglio:
- quando si dimostra la quantità di rifiuti speciali assimilati agli urbani prodotta;
- per mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti o per interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi, che hanno causato una situazione di danno o pericolo alle persone o all’ambiente. In tali casi, la TARI va pagata solo al 20%;
- per le zone in cui non viene svolta la raccolta, la TARI va pagata al 40% .
Queste riduzioni, tuttavia, possono subire delle modifiche a seconda del Comune interessato, che può prevedere anche nuovi casi di esenzione.
Ricordiamo, infine, che un’importante riduzione dell’importo della TARI è riconosciuto dal cd. Bonus rifiuti, in favore dei nuclei familiari che vivono in condizione di disagio economico.