Money, money, money, it’s always funny cantavano gli ABBA: lo sanno bene queste star del panorama musicale, che dalle canzoni sono passate ai miliardi
Chissà se quando scriveva Wildest Dream la popolarissima cantautrice di West Reading, Pennsylvania, pensava solo ai sogni d’amore irrealizzabili, o anche a qualcosa di più concreto. Sicuramente, sarebbe una domanda da porle adesso, visto che proprio pochi giorni fa, Taylor Swift è stata incoronata come miliardaria, dal momento che il patrimonio derivato dal business legato alla sua musica – dagli album, al tour, fino a passare per il recentissimo debutto al cinema dello speciale Eras Tour – sarebbe pari a 1,1 miliardi di dollari. Questo, quanto stabilito dalle valutazioni di Bloomberg, secondo un calcolo che ha preso in considerazione: il valore stimato del suo catalogo musicale e di cinque case, nonché i guadagni derivanti da offerte di streaming, vendite di musica, biglietti per concerti e merchandise. Dollaro più, dollaro meno, quello che è evidente è come Taylor Swift abbia guadagnato l’ennesimo record, da ostentare davanti ai suoi detrattori – e davanti ai suoi ex.
Basti pensare al successo riscosso dal suo ultimo tour, The Eras Tour – che nell’estate 2024 arriverà anche in Italia: ogni data del live in America ha riscosso un successo di pubblico incredibile, provocando una corsa ai box office senza eguali, con un tornaconto al botteghino pari a circa 400 milioni di dollari, cui si sommano le vendite su Spotify e simili e royalties sulla distribuzione della musica. Insomma, Taylor Swift ha fatto quello che sa fare meglio: musica. E lo ha fatto in grande. Si tratta, infatti, di una delle pochissime star della musica che è riuscita a raggiungere un patrimonio da miliardari solo grazie alle sue canzoni e ai suoi spettacoli dal vivo, che rimangono ancora il suo core business, rispetto al merchandising e altri profitti collaterali. Ma scopriamo nel dettaglio i segreti di Taylor Swift, la nuova star miliardaria.
Non si scherza quando si parla di Taylor Swift come di un vero e proprio terremoto, in grado di scatenare tanto i suoi fan quanto il mondo della musica, con vendite milionarie, record incredibili e premi come se piovessero. Negli ultimi anni, tutto quello che la cantautrice statunitense tocca si trasforma in oro, nel vero senso della parola. Sarà il grande feeling creato con la sua numerosissima community. Saranno le scaltre scelte manageriali, che l’hanno portata ad abbandonare qualsiasi dipendenza dalle etichette discografiche, gestendo in prima persona le royalties della sua musica, negoziando sullo streaming e ri-registrando i suoi primi sei album in studio, in una nuova versione originale delle canzoni che l’hanno resa celebre.
Scelta azzeccatissima, di cui ultimo prodotto è 1989, riproposizione dell’album del 2014 che all’epoca conquistò 10 candidature ai Grammy, oltre a vincere il premio come album dell’anno e miglior album pop. Rilasciato il 27 ottobre 2023, 1989 ha già riscosso un notevolissimo successo – sebbene ormai non ci fossero molti dubbi sulla capacità di Taylor Swift di stupire ed entusiasmare il suo pubblico.
Pubblico che la segue, sempre, ovunque e a qualsiasi costo. Considerando come le vendite dei biglietti per The Eras Tour siano andate a ruba in pochissime ore – anche in Italia, dove sono previste due date a San Siro, a Milano. Probabilmente, il resto del Mondo spera che il fenomeno Taylor – terremoti a parte – si propaghi con la stessa forza economica registrata in America, dove il PIL è salito di circa 5,3 miliardi di dollari grazie ai guadagni registrati dalle 53 date dell’Eras tour, eventi epocali che si sono ripercossi non solo sulla fama di Taylor Swift, ma anche sul suo portafoglio. E la giovane cantautrice dovrà ancora ampliare ancora di più le sue tasche: infatti, il calcolo di Bloomberg non ha considerato il box office da 178 milioni di dollari del film-concerto, così come le vendite del nuovo 1989. Insomma, bel lavoro Taylor!
Come abbiamo detto, a Taylor Swift va riconosciuto il merito di essere una delle pochissime star che è riuscita a raggiungere lo status di miliardaria “solo” grazie al business derivato dalla sua attività musicale. Ma, nel mondo della musica, ci sono altri esempi di come, a partire da un successo discografico, si possa arrivare a costruire un impero da miliardari.
Ne era pienamente consapevole Rihanna, quando nel 2017 ha lanciato Fenty Beauty, con l’obiettivo di creare un’azienda di cosmetici che avrebbe fatto sentire le donne incluse ovunque. Sicuramente, però, quello che non aveva apertamente confessato era che con una simile mossa imprenditoriale si sarebbe guadagnata un posto nel ristretto club dei miliardari. Infatti, secondo Forbes, Rihanna ora ha un patrimonio netto stimato di 1,7 miliardi di dollari, il che la rende la musicista donna più ricca del mondo, seconda solo a Oprah Winfrey nel campo dell’entertainment. Ma sorprendentemente, la maggior parte del suo patrimonio, non è ascrivibile ai suoi successi discografici, ma deriva dal valore di Fenty Beauty, di cui possiede il 50% delle azioni.
Per quanto riguarda il resto del suo capitale, un’atra cospicua parte è prodotta dalla sua partecipazione nella sua azienda di lingerie, Savage x Fenty, mentre solo una minima sezione deriva dai guadagni derivanti dalla sua carriera di musicista e attrice. Infatti, nonostante la fama internazionale come musicista, tale da vantare oltre 101 milioni di follower su Instagram, Rihanna è diventata l’imprenditrice di maggior successo nel settore del beauty. Fenty Beauty, la joint venture avviata con il conglomerato francese di beni di lusso LVMH, nel suo primo anno di attività ha generato oltre 550 milioni di dollari di ricavi, superando altri marchi fondati da celebrità, come Kylie Cosmetics di Kylie Jenner, KKW Beauty di Kim Kardashian West e Honest Co. di Jessica Alba.
Inoltre, Rihanna ha dimostrato di essere una vera imprenditrice di successo, non solo con Fenty Beauty ma anche con Savage x Fenty, la sua linea di lingerie. Nel febbraio, ha ottenuto finanziamenti per 115 milioni di dollari, con una valutazione di 1 miliardo di dollari. Questa società, lanciata nel 2018 come joint venture con TechStyle Fashion Group, ha attratto investitori di alto livello come Marcy Venture Partners di Jay-Z e la società di private equity L. Catterton, di cui Bernard Arnault è un investitore. Questi successi hanno trasformato Rihanna in una delle donne più ricche e influenti nel mondo dell’intrattenimento e degli affari. Però, la sua carriera di magnate della moda e della bellezza la mantiene incredibilmente occupata, con grande disappunto dei fan, che sono ancora in trepidante attesa di un suo nuovo album, dato che il suo ultimo lavoro discografico risale ormai al 2016.
E Rihanna non è la sola a essere riuscita a creare un business da miliardari a partire dal successo raggiunto in campo musicale. Come lei, il settore discografico vanta un altro grande magnate, ovvero il primo rapper miliardario, Jay-Z, il cui patrimonio netto secondo Forbes si attesta ora a 2,5 miliardi di dollari. Anche in questo caso, il suo ingresso nel lussureggiante regno dei milionari, attestato nel 2019, si deve alle sue lungimiranti partecipazioni in marchi prestigiosi, come lo champagne Armand de Brignac e il cognac D’Usse, valutate a oltre 400 milioni di dollari, cui si aggiungono diversi investimenti immobiliari sia a New York sia a Los Angeles.
Tuttavia, da allora, il patrimonio di Jay-Z ha continuato ad aumentare in modo significativo, grazie in parte al successo ottenuto dalla sua società di intrattenimento, Roc Nation, dalla vendita del servizio di streaming Tidal e dai numerosi investimenti in aziende di successo, tra cui Uber.
Jay-Z, ora 53enne, fin dall’inizio della sua carriera, non ha mai nascosto come il suo obiettivo fosse quello di “fare soldi”, aspirando a compensi miliardari. “È stato il più grande trucco musicale che la gente abbia mai fatto, convincere gli artisti che non puoi essere un artista e fare soldi”, ha dichiarato in un’intervista, “L’hip-hop fin dall’inizio è sempre stato ambizioso. Ha sempre rotto l’idea secondo cui un artista non può pensare anche al denaro”. Ma, dal canto suo, il rapper ha dimostrato che guadagnare nel mondo della musica, e non solo, è possibile. Eccome, se è possibile.
Ma la musica – e il business – non è sempre rosa e fiori. Soprattutto quando la fama internazionale diventa pretesto per giustificare i propri capricci, mascherandoli da esternazioni di stile. Basta vedere quello che è accaduto a Kanye West, da poco estromesso dall’esclusivo club dei miliardari della musica. Il patrimonio del rapper, oggi noto come Ye, è sceso da 2 miliardi a 400 milioni di dollari, con una perdita notevole di 1,6 miliardi di dollari secondo le stime di Forbes. Questo calo significativo del capitale di Ye può essere attribuito a diversi fattori, in primis la sua condotta al limite del “sopra le righe”.
Innanzitutto, la sua partnership di moda con Adidas, estremamente redditizia nel corso degli anni, è terminata a causa dei suoi commenti controversi e delle polemiche razziste e xenofobe che hanno suscitato. Questo ha portato a una perdita di reddito significativa, poiché gran parte del patrimonio di Kanye West era legata a questa collaborazione. Inoltre, la sua carriera musicale ha subito una fase di rallentamento in termini di successo commerciale. Il suo album più recente, Donda 2, è stato pubblicato in modo esclusivo nel 2022 su Stem player, ma sembra non aver generato profitti significativi.
In aggiunta alla precaria situazione in campo pubblicitario e discografico, a intaccare il seggio di Kanye tra i miliardari della musica, sono sopraggiunti alcuni problemi legali. Di recente, il rapper ha dovuto affrontare una sentenza che lo obbliga a versare 200.000 dollari per il mantenimento per i suoi quattro figli con l’ex moglie Kim Kardashian. Inoltre, è coinvolto in diverse cause intentate da ex dipendenti che affermano di non aver ricevuto il dovuto, il che potrebbe comportare ulteriori spese legali.
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