L’anno che è iniziato da soli due mesi sembra si sia aperto all’insegna dei terremoti. INGV fa il punto della situazione.
Dall’inizio dell’anno, sono stati più di 1500 gli eventi sismici – anche rilevanti – localizzati dalla Rete Sismica Nazionale. Si tratta di un numero, come riferiscono gli esperti, in netto aumento rispetto allo stesso periodo del 2023.
Ciò che emerge da un primo report è che la media è passata dai 38 terremoti giornalieri di gennaio a quasi 52 terremoti al giorno in febbraio. Ecco i dati e qual è la situazione.
Basta dare un rapido sguardo al sito dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) per capire che almeno fino ad oggi si stanno verificando eventi da tenere sotto osservazione.
Il report che hanno stilato gli esperti, e che è possibile visionare sul sito ufficiale dell’INGV, parla chiaro:
Dei 1503 eventi registrati, ben 420 terremoti hanno avuto una magnitudo pari o superiore a 2.0 e 53 magnitudo pari o superiore a 3.0: entrambi questi valori sono quasi tre volte superiori al precedente mese.
Sempre secondo gli esperti, ci sarebbe una causa che ha originato l’aumento delle scosse, ovvero la sequenza sismica che si è verificata nella provincia di Parma, localizzata pochi chilometri a sud del capoluogo tra i comuni di Langhirano, Calestano, Fornovo di Taro, Felino.
Lo sciame è iniziato esattamente il 7 febbraio e ha visto il manifestarsi di oltre 50 terremoti in sole 24 ore. In totale, nell’area di cui sopra si sono registrati circa 300 eventi, e la magnitudo della maggior parte di essi è arrivata anche a 3.0. Ma il terremoto più forte era di magnitudo 4.2, ed è stato registrato sempre nella zona di Parma, il 9 febbraio scorso. La scossa è stata avvertita molto bene dalla popolazione, che ha immaginato fosse l’inizio di un evento catastrofico, anche se poi fortunatamente non è successo.
Un’altra sequenza che ha sicuramente contribuito all’elevato numero di terremoti registrati in questo mese, come riporta sempre il sito dell’INGV, è quella nell’area di Spoleto, in provincia di Perugia, che si è distinta per l’innesco di almeno 100 scosse, di magnitudo comprese tra i 2.0 e i 3.4.
Gli esperti mettono in evidenza anche gli eventi più forti, ovvero 3 terremoti che hanno avuto una magnitudo superiore ai 4.0. Parliamo della scossa avvenuta il 1 febbraio in Austria (Mb 4.7), quella del 5 febbraio nel Mar Mediterraneo a est di Malta (ML 4.2) e infine quella del 23 febbraio nel Mar Adriatico Meridionale (ML 4.7); quest’ultima scossa è stata avvertita molto dai cittadini pugliesi e in particolare quelli della provincia di Bari.
Una serie di fenomeni, dunque, sotto “osservazione speciale”, e ovviamente la speranza è che quest’anno non si intensifichino i terremoti, soprattutto nelle zone che sappiamo essere ad elevato rischio.
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