La decisione di lasciare il TFR in azienda oppure di investirlo in un Fondo pensione richiede un approfondimento della tematica.
I rendimenti offerti sono sicuramente la discriminante che potrebbe spingere un lavoratore a lasciare il TFR in azienda piuttosto che metterlo nel Fondo pensione o viceversa. Ma ci sono altre variabili da considerare prima di compiere la scelta.
Il Trattamento di Fine Rapporto è un contributo corrisposto al dipendente al termine del rapporto di lavoro sia che avvenga per licenziamento, per dimissioni, pensionamento o cambio azienda. Il lavoratore può scegliere nel momento in cui firma un contratto di lavoro se lasciare il TFR in azienda oppure se investirlo in un Fondo pensione con l’obiettivo di farlo fruttare maggiormente. Negli ultimi dieci anni il TFR lasciato in azienda ha fruttato mediamente il 2,4%, meno dell’offerta dei Fondi pensione, dei Fondi negoziali aperti e delle linee obbligazionarie miste dei fondi negoziali. Per fare un esempio, il lavoratore che investe 200 euro al mese nella linea bilanciata del fondo pensione aperto avrà rendimenti con un impatto futuro più conveniente, soprattutto se di età molto giovane.
Consideriamo l’investimento di 200 euro mensili nel fondo pensione aperto. La stima è di valori della rendita annua tra i 6.848 euro per un uomo di 30 anni e 728 euro per un uomo di 60 anni. Si tratta di una differenza di 2 mila euro all’anno per il 30enne, di 700 euro all’anno per un 40enne, del 15% per un 50enne e del 7% per un 60enne, Queste simulazioni sono state elaborate da @smileconomy.
Optando per i fondi negoziali, la differenza ISC (Indice di Spesa Composto) a 10 anni sarà al massimo dell’1,13%, per i fondi aperti del 2,03% e per i Piani Individuali di Previdenza del 3,49%. In alcuni casi le differenze di rendimento potrebbero superare i 4 punti percentuali. Importante capire anche la tassazione applicata al fine di arrivare ad una decisione tra TFR in azienda o nei Fondi pensione. Si passa da una tassazione del Trattamento tra i 23% e il 43% IRPEF contro il 9% o massimo 15% se conferito nel Fondo pensione (la percentuale esatta dipenderà dal numero degli anni di iscrizione).
In conclusione, sembra essere una scelta migliore conferire il TFR in un Fondo piuttosto che lasciarlo in azienda. Non bisogna lasciarsi ingannare dalla convenienza dei rendimenti negli ultimi anni nel lasciare il TFR in azienda. L’inflazione ha avuto un ruolo rilevante con la grande impennata dovuta alle circostanze eccezionali. Ora però è in calo e si prevede ricchezza maggiore con un investimento nel Fondo.
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