Parole importanti e significative, quelle che espresse l’allenatore Thiago Motta quando era alla guida dell’U19 del PSG: i suoi concetti di calcio
I tifosi bianconeri sono felicissimi della scelta fatta dalla Juve in merito al nuovo allenatore, che come ben noto è Thiago Motta. Al riguardo, non tutti forse conoscono quanto emerge da un video di qualche tempo fa, quando cioè Motta allenava l’U19 del PSG, a proposito delle sue parole e del discorso motivazionale da cui si intuisce la sua idea di football.
Quando si parla di Thiago Motta si fa riferimento ad uno degli allenatori che maggiormente ha saputo distinguersi rispetto all’ultima stagione del campionato italiano, con tantissimi, Juve su tutti, intrigati dalle sue idee di calcio. Nella sua carriera c’è l’esperienza fatta a Bologna, così come quella dello Spezia e del Genoa, ma prima ancora il PSG U19 qualche anno fa.
Il suo percorso da allenatore è iniziato con i giovani, come si può ben vedere in un video che al tempo fu postato dal PSG e che ritrae Thiago Motta dialogare con i suoi ragazzi nel corso degli allenamenti.
Vari momenti dell’allenamento tenuto da Motta, con frasi brevi ma significative ed incisive, tramite cui si può intuire, almeno in parte, quello che il suo pensiero riguardo alcune basi del suo calcio. Nel dettaglio, nella clip lo si vede parlare del comportamento che la squadra, in quel caso i giovani del PSG, devono adattare in campo. Il corretto approccio, insomma, da assumere in campo verso i propri compagni di squadra e, in particolare, nel momento in cui la squadra non ha il possesso di palla.
Le parole che emergono dalla clip in questione, che risale a qualche tempo fa, ovvero a quando il neo allenatore della Juventus Thiago Motta allenava l’U19 del PSG, sono particolarmente indicative e significative riguardo le idee di calcio del mister.
Nella clip infatti si vede Motta spiegare che “non si possono vedere giocatori passivi, che guardano gli altri“. E ancora, afferma che “Possiamo vincere o perdere le partite, ma insieme, solo insieme”.
Proseguendo, l’allenatore rimarca che non lo permetterà e di non star scherzare su tale aspetto, prima di spiegare che “anch’io ero dall’altra parte prima e conosco questa situazione”. L’allenatore, rivolto ai suoi ragazzi, afferma che ” la competizione tra voi è normale. Ma dovete dimostrarlo lì in campo”, e ancora poi proseguendo spiegando che non va messo in difficoltà il compagno.
Sul corretto atteggiamento da avere in campo fa riferimento ai “gesti, i passaggi, la comunicazione”; aggiungendo che si arrabbia con perde la palla, “ma ancora di più con chi si è fermato”.
Brevi ma rilevanti affermazioni che danno l’idea di quello che è il suo calcio, basi importanti. Nel momento in cui si perde la palla, occorre “andare subito in pressione e non possiamo fermarci”. Punti ed aspetti che avranno di certo anche contribuito al progetto riuscito e vincente del Bologna, un atteggiamento che sarà probabilmente lo stesso anche nell’esperienza alla Juve. Squadra unita che si aiuta, in particolare nei momenti del match che risultano più complicati, sopratutto quando si perde il possesso.
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