Il redditometro torna sotto forma di evasometro con lo scopo di stanare gli evasori fiscali. L’Agenzia delle Entrate prepara nuovi colpi.
Il controverso redditometro sarà realmente attivato ma come evasometro. Sembra questa l’ultima novità che interessa gli italiani. Vediamo quando scatteranno i controlli del Fisco.
Il redditometro nasce come strumento in grado di risalire al reddito del contribuente. Quest’ultimo ha l’onere di dimostrare che la disponibilità di beni e servizi sia compatibile con le proprie risorse finanziarie derivanti dall’attività svolta o da altre fonti legittime. L’obiettivo del redditometro è individuare eventuali redditi non dichiarati ma puntando l’attenzione sulla capacità di spesa del contribuente. Parte da presupposto, dunque, che ad ogni flusso economico in uscita ne debba corrispondere uno in entrata.
Durante l’anno in corso il redditometro è stato modificato generando molti dubbi, tanto da far scattare l’annullamento degli effetti dei cambiamenti pochi giorni dopo l’approvazione. Agli italiani non serve un “Grande Fratello” che metta il naso nei loro affari anche se l’intento è porre fine all’evasione fiscale. Il redditometro è stato messo in stand by nel mese di maggio per essere nuovamente modificato. Ora sembrerebbe che verrà sostituito dall’evasometro.
Arriva l’evasometro, strumento simile al redditometro: quali le differenze
L’evasometro è molto simile al redditometro. Si differenzia principalmente per il motivo che fa scattare i controlli del Fisco. Lo scostamento rilevato, nello specifico, sarà superiore rispetto a quello previsto con il redditometro. In questo modo si cerca di far partire i controlli solo quando il rischio di evasione fiscale è reale. Le novità sono contenute nel Decreto Legislativo del 5 agosto 2024 numero 108.
L’evasometro controllerà le stesse spese considerate dal redditometro. L’acquisto di un immobile, l’acquisto di un’auto, i viaggi, il mutuo, l’acquisto di gioielli e opere d’arte, i contratti di affitto, gli abbonamenti in palestra, le assicurazioni, gli animali domestici, le visite mediche, i pranzi e cene al ristorante, i giochi online e tante altre spese. Sembra ancora, dunque, un Grande Fratello per gli italiani ma ciò che cambia è la soglia oltre la quale scatteranno i controlli.
L’evasometro terrà sempre conto del reddito dichiarato e dello scostamento dal reddito ottenuto con l’induzione – analisi delle spese. Il divario dovrà essere minimo del 20% tra reddito dichiarato e presunto mentre lo scarto tra reddito dichiarato e presunto dovrà essere superiore a 10 volte l’importo annuale dell’assegno sociale. Questo è di 6.947,33 euro. Di conseguenza per avviare i controlli, l’AdE dovrà registrare uno scostamento molto alto, pari a 69.473,30 euro.