Cresce la preoccupazione per le infezioni trasmesse dalle zanzare e spunta anche il timore della malaria, malattia che sembrava eradicata.
Gli esperti stanno affermando sempre più insistentemente che i cambiamenti climatici stanno aumentando i rischi per la salute umana, anche attraverso la proliferazione (o il ritorno) di specie di insetti che trasmettono malattie gravi.
Sappiamo che a causa della zanzara tigre c’è il rischio che si diffonda la Dengue, e le altre malattie come febbre gialla, Zika e Chikungunya, infezioni sotto stretta sorveglianza da qualche anno. Adesso spunta anche l’incubo malaria, e se anche al momento non ci sono allarmi non si sa se la situazione degenererà in futuro.
È possibile che la puntura di una zanzara porti la malaria? La risposta è sì, ecco cosa è stato ri-scoperto
La notizia del rilevamento di una zanzara specifica, portatrice di malaria, sta ovviamente facendo il giro del web e delle principali testate giornalistiche.
Siamo in Puglia, dove alcuni ricercatori hanno scoperto che la zanzara Anopheles sacharovi, quella portatrice della malaria, è tornata a proliferare. Si pensava che, trascorsi almeno 50 anni dall’ultimo avvistamento, questa zanzara fosse scomparsa definitivamente.
C’è da dire che la zanzara Anopheles sacharovi è praticamente uguale – almeno a prima vista – a tutte le altre zanzare e gli esperti pensano che questo abbia permesso alla zanzara di “mimetizzarsi” tra le altre specie. In Italia è dal 1970 che la malaria è stata debellata, ma con la scoperta recente si ipotizza che la malattia potrebbe fare ancora molti danni.
In realtà gli scienziati, anche se hanno avvistato la zanzara che fa da vettore alla malaria, non sono particolarmente allarmati, almeno per adesso. Perché come riporta anche l’ISS a seguito del ritrovamento, “le condizioni socio-economiche e igienico-sanitarie del nostro paese sono certamente molto diverse da quelle del passato” e dunque la malaria non è più una malattia da temere eccessivamente.
La presenza, o il ritorno, della zanzara Anopheles sacharovi è dunque un segnale di per sé non preoccupante, anche se gli esperti monitoreranno il suo proliferare, magari anche al di fuori delle regioni del Sud. La malaria è una malattia che inizialmente può dare sintomi simil influenzali (febbre alta, mal di testa, nausea e vomito) ma fondamentale è una tempestiva diagnosi.
La speranza, dunque, è che le autorità competenti effettuino attenti monitoraggi e che non si diffonda un ulteriore allarme sanitario legato ai cambiamenti climatici in atto.