Nella vita non è mai troppo tardi per (ri)mettersi in gioco, anche dopo aver abbondantemente superato gli “anta”: leggere per credere.
C’era un tempo in cui sistemarsi prima dei trent’anni era imprescindibile per mettere al sicuro la propria vita. E se malauguratamente non ci si riusciva, oppure se si perdeva il lavoro dopo gli “anta”, magari con una famiglia da mantenere e/o un mutuo da pagare, risollevarsi era un’impresa al limite dell’impossibile. E oggi come funziona?
Nel mondo in cui viviamo, purtroppo, ritrovarsi “a spasso” anche a 50 anni è una situazione assai comune. Tante persone coi capelli bianchi e i primi acciacchi dell’età sono costrette a reinventarsi, complice il mondo del lavoro flessibile per non dire selvaggio, eventi dirompenti e imprevedibili (vedi per esempio alla voce “Covid”).
Senza dimenticare anche per quelle strane circostanze della vita che impongono – volenti o nolenti – un drastico di rotta, e chi più ne ha più ne metta. La buona notizia è che, a differenza di un tempo, rimettersi in gioco anche a quell’età non è così impensabile.
Cosa fare quando, a una manciata d’anni dalla pensione, ci si ritrova a dover cercare un nuovo lavoro? Come muoversi e a chi chiedere aiuto? La prima risposta è: calma e sangue freddo. Il panico in certe situazione è la reazione fisiologica immediata, ma non aiuta a trovare una soluzione utile e costruttiva. Volere è potere, e in una società fluida come la nostra chi intende seriamente di rimettersi in gioco può farcela, con tanto impegno, molta determinazione e, perché no, un pizzico di fortuna.
Passiamo ai consigli operativi. L’opzione numero uno è rivolgersi a un centro per l’impiego, dove spesso si cercano figure con una lunga esperienza alle spalle. Ma non prima di aver redatto un curriculum dettagliato che metta in evidenza l’esperienza accumulata e i punti di forza delle proprie competenze. Magari con una lettera di referenze all’ex datore di lavoro: una sorta di bollino di garanzia e un prezioso biglietto da visita con cui bussare a nuove porte. A quel punto, può essere utile anche mettersi alla ricerca di una posizione sfruttando i tanti siti e app di annunci di lavoro (Indeed, InfoJobs e CornerJob, Bakeca.it, e così via).
Altro step cruciale: informare familiari, amici e conoscenti. Guai a provare vergogna e frustrazione: rimboccarsi le maniche senza perdere tempo e disperarsi è piuttosto sinonimo di grande dignità. Il passaparola spesso è il canale migliore per dare una svolta in positivo alla propria vita. Infine, non escludere a priori la possibilità di mettersi in proprio, investendo tutte le proprie risorse per aprire un’attività, sfruttando competenze che già si possiedono o acquisendone di nuove, magari grazie alla frequentazione di un corso professionalizzante (tutte le regioni ne organizzano ogni anno). Spesso dalle situazioni peggiori emergono le soluzioni migliori.
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