Tumore ai testicoli, i fattori di rischio che troppo spesso vengono sottovalutati

Un tipo di tumore al quale la popolazione maschile dovrebbe prestare particolare attenzione è quello ai testicoli. Ecco i fattori di rischio che richiedono una maggiore consapevolezza.

Il cancro ai testicoli può svilupparsi a tutte le età: sia da giovani, sia da adulti. Ci sono alcuni segnali di cui gli uomini dovrebbero essere consapevoli, e tutta una serie di fattori che possono metterli più a rischio. L’HuffPost ne ha parlato con il dottor Javier García del Muro, dell’Istituto di Oncologia dell’Ospedale Quirónsalud di Barcellona, per capire meglio quali sono gli strumenti di prevenzione e i comportamenti pericolosi.

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Il tumore ai testicoli colpisce più frequentemente la popolazione giovanile, ma può riguardare anche gli adulti. (Cityzen.it)

Statistiche alla mano, si registra un’incidenza di 2.300 nuovi casi nella popolazione (dati 2020). Il tumore ai testicoli colpisce più frequentemente la popolazione giovanile: è il più diffuso nella fascia d’età 15-34 anni, ma può manifestarsi anche dopo i 60. L’età media alla diagnosi si attesta sui 33 anni, con un’incidenza ridotta tra bambini e adolescenti (6%) e tra gli adulti over 55 (8%).

Va detto però che ci sono stati importanti progressi nel trattamento di questa malattia e che le possibilità di guarigione sono del 90% circa. Ma non per questo va abbassata la guardia.

Tutte le avvisaglie del tumore ai testicoli

Secondo l’esperto, ci sono due condizioni principali che non dovrebbero essere ignorate:

  • Criptorchidismo, quando uno dei testicoli non si trova all’interno dello scroto;
  • Anamnesi familiare di cancro ai testicoli

“Una volta concluso il trattamento, le possibilità di guarigione sono molto alte. Solo nel 10-15% dei pazienti il cancro si ripresenta entro i primi due anni”, spiega Javier García del Muro.

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Ci sono sette abitudini che possono ridurre significativamente il rischio di tutti i tipi di cancro. (Cityzen.it)

Come sempre, l’arma principale a nostra disposizione è la prevenzione. Di recente, uno studio condotto presso l’Università di Newcastle nel Regno Unito ha analizzato la correlazione tra l’aderenza alle raccomandazioni sullo stile di vita e diagnosi di cancro, mettendo a fuoco sette abitudini che possono ridurre significativamente il rischio di tutti i tipi di cancro.

Per giungere alle loro conclusioni, i ricercatori hanno passato al setaccio i dati relativi a quasi 95.000 adulti britannici, con un’età media di 56 anni, e li hanno classificati in base al grado di conformità alle linee guida 2018 del World Cancer Research Fund (WCRF) e dell’American Institute for Cancer Research. Oltre alle informazioni sulla dieta e sull’attività fisica, sono stati presi in considerazione l’indice di massa corporea e le misure della vita di ciascun soggetto. Tenendo conto di questi fattori, i ricercatori hanno valutato i partecipanti allo studio su una scala da 0 a 7. In sintesi, rispetto ai partecipanti con un punteggio pari a 3,5 o inferiore, quelli con un punteggio di 4,5 o superiore avevano un rischio minore (-16%) di ammalarsi di tumore.

Quali sono le abitudini che aiutano a non “sgarrare”? Mantenere un peso regolare, seguire una dieta più equilibrata e sana, evitare di mangiare carni molto lavorate, limitare il più possibile il consumo di fast food, allenarsi regolarmente e rimanere attivi, evitare le bevande zuccherate e limitare il consumo di alcol. Probabilmente lo sapevate già, ma giova sempre ricordarlo…