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Uscita dal lavoro a soli 64 anni? Corri a scoprire i vantaggi della pensione anticipata contributiva

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Antonia Festa

È stata confermata la pensione anticipata contributiva, per coloro che hanno 64 anni di età e rispettano determinati requisiti. A chi è rivolta?

Tra le misure pensionistiche confermate nella Manovra finanziaria 2024 c’è la cd. pensione anticipata contributiva, accessibile anche con soli 64 anni di età.

La pensione anticipata contributiva consente di smettere di lavorare a 64 anni (cityzen.it)

Possono accedervi solo i contributivi puri, ossia coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 e che, dunque, soggiacciono al calcolo dell’assegno previdenziale tramite il solo sistema contributivo.

Questo strumento pensionistico, inoltre, prevede il rispetto di ulteriori requisiti. Vediamo quali sono e scopriamo i pro e i contro della pensione anticipata contributiva.

Pensione anticipata contributiva: a quali lavoratori è rivolta?

La pensione anticipata contributiva può essere richiesta da coloro che hanno 64 anni di età e almeno 20 anni di contributi, versati a partire dal 1° gennaio 1996.

A chi spetta la pensione anticipata contributiva? (cityzen.it)

È, però, richiesto che l’assegno maturato sia pari almeno a 3 volte l’Assegno sociale (ossia 1.603,17 euro) oppure a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte per quelle con due o più figli. La Legge di Bilancio 2024 ha anche previsto che l’ammontare lordo mensile massimo della prestazione non può eccedere 5 volte il trattamento minimo, cioè 2.993,05 euro.

Ma sono stati introdotte anche altre limitazioni, per scoraggiare il ricorso alla pensione anticipata. In particolare, per la maturazione dell’anzianità contributiva di 20 anni, sono utili solo i contributi effettivamente versati (ossia quelli obbligatori, volontari o da riscatto); rimangono, quindi, esclusi i contributi figurativi.

I contributi, poi, devono essere stati versati tutti dopo il 31 dicembre 1995, anche tramite il cumulo nelle varie Gestioni INPS. In particolare, il computo nella Gestione Separata è consentito se si possiedono:

  • dei contributi prima del 1996;
  • almeno 18 anni di contribuzione prima del 1996;
  • almeno 5 anni di contributi dopo il 1° gennaio 1996;
  • almeno 15 anni di contributi in totale.

Alla luce di queste affermazioni, la pensione anticipata contributiva risulta davvero conveniente? Senza dubbio, i vantaggi ci sono per coloro che hanno iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996. Per tutti gli altri contribuenti, invece, è sempre opportuno verificare i costi della misura e se valga davvero la pena smettere di lavorare con qualche anno di anticipo.

È utile ricordare, infatti, che il sistema contributivo è più penalizzante di quello misto e, dunque, potrebbe comportare delle riduzioni sull’assegno spettante.

Per valutare i pro e i contro della pensione anticipata contributiva, consigliamo ai lettori di rivolgersi a un consulente esperto, di richiedere un appuntamento presso un Ufficio INPS oppure di utilizzare il simulatore della pensione presente sul sito dell’Istituto di Previdenza.

Antonia Festa

Sono una giurista, grande appassionata del mondo classico, di letteratura, politica, musica, teatro e cinema, divoratrice di serie TV. Sono socia di una compagnia di teatro amatoriale e ho curato la sezione 'Intrattenimento' per un giornale online, recensendo film e spettacoli televisivi e teatrali. Attualmente, lavoro come web content writer, occupandomi soprattutto di temi di natura previdenziale ed economica, che mi permettono di coltivare e approfondire il mio interesse per il diritto.

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