Viene punto da un’ape e fa un’inquietante scoperta: la storia di un uomo di 55 anni

Sulla rivista New England Journal of Medicine è stato narrato il caso di un uomo punto da un’ape, che ha avuto una complicazione molto rara e grave.

Le punture di insetto sono molto diffuse, tanto che in Italia si contano 5 milioni di persone all’anno interessate. Se, però, si tratta di api o vespe, è necessario un apposito trattamento, data la pericolosità che può derivarne.

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Una puntura d’ape può provocare danni molto gravi (cityzen.it)

I pungiglioni a uncino delle api, in particolare, possono provocare delle lesioni molto gravi e creare dei seri danni, anche perché rilasciano delle percentuali di veleno. Il pericolo di contrarre infezioni o reazioni allergiche, dunque, è molto elevato.

È diventata virale la storia di un uomo di 55 anni di Philadelphia che è stato colpito nell’occhio da un’ape e, recatosi al Pronto Soccorso per farsi visitare, ha scoperto una complicazione sconvolgente della puntura di insetto, che ha provocato delle lesioni permanenti al corpo.

Compromissione della vista dopo una puntura d’ape: l’assurda vicenda di un uomo americano

Come riporta la rivista “New England Journal of Medicine“, un uomo statunitense di 55 anni, dopo essere stato punto da un’ape, si è recato in ospedale per avere assistenza. I medici, però, hanno riscontrato che il pungiglione dell’insetto era conficcato nel bulbo oculare.

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La puntura d’ape in un occhio è un evento molto raro (cityzen.it)

Il personale della struttura ospedaliera non è riuscito a rimuovere tutto il pungiglione, perché aveva raggiunto l’iride. Dopo due giorni, dunque, sono cominciati a comparire i primi danni. A causa di un copioso sanguinamento dei vasi sanguigni all’interno dell’occhio, l’uomo ha iniziato a lamentare dolori lancinanti e grosse difficoltà alla vista. In seguito ad alcuni accertamenti clinici, i medici hanno appurato che il paziente non era in grado neanche di contare le proprie dita della mano, perché la visibilità dell’occhio destro appariva quasi del tutto compromessa.

Per questo motivo, il malcapitato ha deciso di recarsi presso il Wills Eye Hospital, dove, grazie a una sofisticata tecnica, gli oculisti hanno illuminato la cornea con del colorante fluorescente e sono riusciti a prelevare, tramite un microscopio specializzato, la parte del pungiglione che era rimasta bloccata nel tessuto trasparente tra l’iride e la sclera, cioè la parte bianca dell’occhio.

Con delle apposite pinze, poi, i medici hanno estratto il resto del pungiglione dall’occhio destro dell’uomo, che è stato sottoposto a una specifica terapia con farmaci antibatterici e steroidi. Sono state settimane molto difficili per il protagonista di questa triste vicenda, che ha acquisito la piena funzionalità dell’occhio solo dopo 5 mesi.