Gli studenti sono alle prese con gli esami di maturità. Ma quanto influirà il voto sulla loro carriera futura? Scopriamolo.
L’ansia per la maturità è una delle più diffuse e radicate negli studenti di tutto il mondo, che temono l’esaminazione dinanzi alle apposite Commissioni dei docenti. In un sistema scolastico che sta diventano sempre più performativo, gli alunni hanno paura di non poter eccellere.
Spesso si pensa che il voto finale racchiuda l’intero percorso dello studente e che, soprattutto, lo qualifichi. Non è, però, affatto vero, perché il voto della maturità ha una valenza limitata, specialmente per coloro che intendono intraprendere determinati percorsi professionali.
Anche chi si diploma con un voto basso, infatti, può tranquillamente proseguire gli studi all’università o partecipare a specifici concorsi. Dall’altro lato, un voto alto consente di usufruire di alcune agevolazioni, come le borse di studio. Ma qual è il suo reale impatto?
Quali incidenze ha il voto di maturità sulla carriera universitaria e lavorativa? Ecco la verità
Gli studenti intenzionati a lavorare subito dopo il diploma devono sapere in che modo il voto finale influisce sul loro percorso professionale. Contrariamente a quanto si pensi, per partecipare alla maggior parte dei concorsi pubblici non è richiesto un voto minimo.
L’art. 17 della Legge Delega n. 124/2015, infatti, ha eliminato la previsione nei bandi di concorso di un limite di voto, proprio per evitare discriminazioni. Alcune Amministrazioni Pubbliche possono, al massimo, assegnare un punteggio differente a ogni fascia di voto; in pratica, chi ha un voto più alto ottiene un punteggio maggiore.
Nelle aziende private, invece, il voto potrebbe avere un’importanza maggiore, perché in tal caso la procedura per i colloqui e la successiva assunzione avvengono secondo criteri fissati dal datore di lavoro.
Per chi, poi, decide di iscriversi all’università, il voto della maturità non è una scriminante ai fini dell’ammissione ai corsi di laurea. Le facoltà a numero chiuso, infatti prevedono il superamento di un apposito concorso pubblico, mentre quelle a numero aperto di un semplice test valutativo delle conoscenze possedute.
Per gli universitari, il voto del diploma può avere rilevanza solo in due ipotesi:
- se si vuole frequentare un’università estera;
- se si intende percepire una borsa di studio.
Il valore degli studenti non può e non deve essere misurato tramite un voto, perché l’esperienza scolastica serve ad acquisire le competenze per affrontare al meglio la vita. Importano i momenti passati tra i banchi di scuola, che dovrebbero appassionare allo studio e alla conoscenza.